Il governo cinese vieta l’uso dell’inglese sui media nazionali. Il provvedimento coercitivo mira a ridurre al minimo la proliferazione di termini anglosassoni nell’uso comune del mandarino. Distorsioni o evoluzioni linguistiche che, secondo Pechino, “ minano seriamente la purezza della lingua scritta e parlata cinese” La direttiva, emanata lunedì dall’Amministrazione generale della stampa, sostiene che l’uso di inglesismi “distrugge uno sviluppo linguistico e culturale sano e armonioso , ed esercita un influsso negativo sulla società” e così è “ vietato introdurre parole straniere in pubblicazioni scritte in cinese e creare neologismi di significato poco chiaro” Le aziende che violano la direttiva si esporranno a sanzioni amministrative non meglio precisate. Resta permesso l’utilizzo “strettamente necessario” di alcune parole, soprattutto tecniche, cui però dovrà seguire una traduzione o una spiegazione in cinese.
Niente inglese, siamo cinesi

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