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27 Novembre 2008 | Economia

Nokia: bye bye Giappone

La crisi generale sta colpendo anche la telefonia mobile e Nokia prevede un calo generale delle vendite nei mercati già conquistati. Perché allora investire in un mercato così esigente e poco sicuro quale quello giapponese? Sono stati probabilmente questi i pensieri di Timo Ihamoutila, presidente esecutivo del colosso finlandese che ha dichiarato: “Nell’attuale situazione economica globale, siamo giunti alla conclusione che non è più sostenibile continuare i nostri investimenti in specifici prodotti locali giapponesi”. I telefonini Vertu saranno gli unici a restare sul mercato giapponese perché appartenenti alla categoria ‘lusso’ (i telefonini di questa categoria possono raggiungere un valore superiore ai 100.00 euro). In realtà il marchio Vertu della Nokia avrebbe dovuto strategicamente agevolare l’ingresso della casa finlandese nel mercato del Sol Levante, ma qualcosa non ha convinto gli investitori. Gli utenti nipponici sono da sempre particolarmente esigenti e hanno aspettative molto precise riguardo a quelle che dovrebbero essere le operazioni permesse da un cellulare: tuner tv integrato ovviamente compatibile con gli standard locali, pagamenti direttamente dal telefonino, specifici ‘emoticon’ per completare il testo di messaggi e altro ancora. Questo il motivo principale per il quale la Nokia non ha avuto in Giappone il successo che ha altrove: è riuscita infatti ad imporsi solo per il 3% rispetto al resto dei prodotti locali proposti (Nec, Sharp e Panasonic sono le compagnie più diffuse in Giappone). Circa il 10% dei lavoratori dipendenti giapponesi della Nokia pagherà con il posto di lavoro questa decisione di ritiro dal mercato nipponico. Il prossimo passo per conquistare uno dei mercati più interessanti per la vendita e produzione di smartphone consiste nella concretizzazione dell’ accordo con il provider nipponico NTT Docomo . L’intenzione di Nokia, non ancora ufficializzata, sarebbe quella di esordire in Giappone come operatore virtuale di rete mobile appoggiandosi alla rete ad alta velocità di NTT Docomo per proporre i suoi servizi telefonici da associare ai propri modelli di fascia alta

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