Niente guerra, siamo hacker come si deve. Questo quanto dicono da Anonymous , smentendo ogni proclama contro WikiLeaks. Ai pirati non è piaciuta l’introduzione di una specie di paywall sul sito di Julian Assange per garantire la sopravvivenza stessa del portale, schiacciato dalle spese legali e dall’ostruzionismo dei sistemi bancari. L’iniziativa, di fatto, limitava l’accesso alle informazioni di WikiLeaks e perciò è stata duramente stigmatizzata dai cyberattivisti attraverso internet: “L’intenzione ovvia è di forzare donazioni in cambio dell’accesso. E questa è un’azione del tutto immorale, sporca e indecente – e Anonymous è adirata” , ha detto uno dei pirati. Questo però non basta per parlare di scontro frontale tra due dei più importanti cartelli della controinformazione web . Certo, anche Assange non fa mancare critiche ad Anonymous: “La questione che deve chiedersi è se vuole essere una mera gang o un movimento di solidarietà” . A chiudere la questione ci pensa l’account Twitter @anonymousIrc, che chiarisce: “ Siamo ancora amici di WikiLeaks, e gli amici a volte si parlano in modo brutale” . Fino al prossimo screzio digitale.
Non c’è scontro tra Anonymous e WikiLeaks

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