La tecnologia di diffusione di contenuti Rss non ha ancora conquistato l’attenzione degli internauti, ha reso noto Xiti. Solo l’1,8% delle visite dei siti internet sono generate dai flussi Rss, il resto proviene dalle entrate dirette dai motori di ricerca, dalle e-mail e dai link pubblicitari. La tecnologia, analizzata su un campione di 53 siti, è di uso comune fra i lettori assidui di blog e fra i gli utilizzatori del web 2.0 ma non ha ancora convinto il resto del popolo della rete. “I flussi Rss sono ancora relativamente recenti, non sono presenti su tutti i siti ma solo su quelli aggiornati regolarmente”, ha provato a motivare Sylvie Guéras di Xiti, “gli internauti non hanno ancora preso l’abitudine di utilizzare questo sistema di consultazione delle informazioni”. Secondo i dati della ricerca, l’abbonato a un flusso Rss visita 7,1 pagine in media, contro le 8,5 di un internauta arrivato al sito in altro modo. Di conseguenza la durata media della visita è più corta: 5 minuti e 53 secondi contro i 7 minuti e 19 secondi della navigazione tradizionale.
Non scatena entusiasmo la tecnologia Rss

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