Pirateria addio, o quasi. La Norvegia ha registrato nell’ultimo quadriennio un decremento dell’82% nello scambio di file illegali su internet. Questo, secondo gli esperti di Ipsos che hanno raccolto i dati, grazie all’impatto dei servizi on demand con canzoni in streaming. Dal Nord Europa sono venute alcune del più popolari piattaforme pirata (su tutte The Pirate Bay, nata in Svezia), ma ora la Scandinavia si propone come ancora di salvezza dell’industria discografica. Nelle sue lande è cominciata l’avventura di Spotify, che con milioni di canzoni in ascolto gratuito – previa pubblicità – o in abbonamento ha conquistato prima gli Stati Uniti e l’Inghilterra, poi altre decine di nazioni (Italia inclusa). I numeri resi noti da Ipsos sono impressionanti : rispetto agli 1,2 miliardi di mp3 illegali registrati nel 2008, nel 2012 in Norvegia ci si è fermati a 210 milioni. A seguire, anche film e spettacoli tv hanno visto diminuire il numero di download non consentiti, anche se in maniera meno vistosa. E tra pochi mesi a Oslo e dintorni aprirà Netflix, sito per il noleggio di lungometraggi e serie tv. L’on demand digitale potrebbe essere la cura per molti dei malanni dell’intrattenimento online.
Norvegia abbatte la pirateria con lo streaming

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