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17 Gennaio 2014 | Innovazione

Obama tenta la riforma dell’Nsa

Si è aggiunto un nuovo capitolo alla vicenda della fuga di notizie più grande della storia, il Datagate , messa in atto dalle rivelazioni dell’informatico Edward Snowden: la National Security Agency sarebbe capace di intercettare e raccogliere ogni giorno circa 200 milioni di sms scambiati in tutto il mondo con i cellulari. Come riportato dal Guardian , il programma Dishfire permette agli 007, attraverso gli sms, di avere accesso a centinaia di dati personali: dalle password dei social network ai numeri delle carte di credito. Intanto oggi il presidente Barack Obama esporrà agli americani le modalità che intende adottare per cambiare la legge che regolamenta l’intelligence . Le proposte del presidente prendono forma dopo mesi di analisi e di consultazioni con una task force di esperti da lui stesso costituita la scorsa estate, poco dopo lo scoppio dello scandalo. Facendo riferimento al documento prodotto dal gruppo, composto da 46 raccomandazioni , secondo la stampa americana Obama potrebbe spingere su tre punti per la revisione della Nsa. Da una parte riformare le modalità di raccolta dati , ponendo dei limiti al numero di persone da poter controllare e anche agli anni in cui queste informazioni possono essere conservate nei database delle agenzie di spionaggio; dall’altra garantire una maggiore salvaguardia della privacy dei cittadini e dei governi stranieri; infine la possibilità di inserire all’interno della Foreign Intelligence Surveillance Court, il tribunale speciale che dà le autorizzazioni alle agenzie di intelligence, il public advocate, una figura legale indipendente che possa monitorare le decisioni del tribunale . Secondo il New York Times, tuttavia, il presidente potrebbe non contemplare altri due punti fondamentali proposti dalla task force di esperti: lasciare la mole di dati alle aziende di telecomunicazioni e non all’intelligence, e infine dare alla Nsa l’accesso ai dati solo dopo una autorizzazione da parte del governo.

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