In caso di diffamazione, siti internet e motori di ricerca dovranno cancellare ” contenuti diffamatori ” o dati personali della vittima. Nel caso in cui non si ottemperi all’obbligo il magistrato può comunque disporlo. A prevederlo è l ‘emendamento di Forza Italia al ddl diffamazione approvato in commissione Giustizia del Senato che assicura di fatto il diritto all’oblio. Nella norma si dice che, “fermo restando il diritto di ottenere la rettifica o l’aggiornamento delle informazioni contenute nell’articolo ritenuto lesivo dei propri diritti, l’interessato può chiedere ai siti internet e ai motori di ricerca l’eliminazione dei contenuti diffamatori o dei dati personali trattati in violazione” della legge sulla diffamazione. L’interessato, si legge ancora nella norma, “in caso di omessa cancellazione dei dati” può chiedere ” al giudice di ordinare ai siti internet e ai motori di ricerca la rimozione delle immagini e dei dati ovvero di inibirne l’ulteriore diffusione”. In caso di “morte dell’interessato, la facoltà e i diritti della persona oggetto di diffamazione potranno essere esercitati dagli eredi o dal convivente”.
Oblio dai siti se c’è diffamazione

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