L’Unione Matematica Italiana è al centro di un movimento internazionale per la formazione e la ricerca nei Paesi a basso reddito
Dal Nepal al Kurdistan, da Cuba al Senegal: sono più di 70 i matematici italiani impegnati in progetti di cooperazione internazionale in numerosi Paesi del Sud del mondo: si va dalla formazione universitaria all’organizzazione di scuole e conferenze scientifiche, fino a progetti di scambio e collaborazioni di ricerca con atenei locali. Se ne è parlato a Trento, all’Auditorium di Palazzo Prodi, durante l’incontro “Matematica e cooperazione internazionale”, promosso dall’Unione Matematica Italiana (UMI) in collaborazione con il Dipartimento di Matematica dell’Università di Trento.
Fondata nel 1922, l’Unione Matematica Italiana è la società nazionale che riunisce la comunità matematica del nostro Paese. Promuove la ricerca, la formazione e la divulgazione della matematica a livello nazionale e internazionale, rappresentando l’Italia in organismi come la European Mathematical Society e la International Mathematical Union. Con sede a Bologna, l’UMI è anche attiva nella promozione della matematica tra i giovani, nell’organizzazione di olimpiadi scientifiche e nella definizione di politiche per la scienza.
«Il tema della cooperazione con il Sud del mondo è oggi di grande rilevanza sociale, economica e culturale», ha dichiarato Marco Andreatta, presidente dell’UMI. «La matematica può e deve svolgere un ruolo fondamentale, sia nella ricerca che nella formazione. Per questo l’UMI ha istituito il gruppo di lavoro “Progetti di cooperazione internazionale con il Sud Globale”, cui partecipano ricercatori da tutta Italia».
Molti dei progetti in corso nascono dalla collaborazione con enti internazionali come la London Mathematical Society, l’agenzia francese CIMPA (Centre International de Mathématiques Pures et Appliquées), il centro UNESCO ICTP (International Centre for Theoretical Physics) di Trieste, oltre ai comitati per i paesi in via di sviluppo della EMS e della IMU.
Tra le iniziative più rilevanti ci sono:
Il progetto Naasco, che vede coinvolte l’Università di Napoli Federico II e l’Addis Ababa University (Etiopia), per il rafforzamento della collaborazione scientifica e degli scambi di ricerca.
L’accordo tra l’Università di Lubumbashi (Repubblica Democratica del Congo) e il Politecnico di Torino, all’interno del programma Mentoring African Research in Mathematics, promosso dalla London Mathematical Society;
Un originale progetto su musica e matematica, in collaborazione tra il Politecnico di Torino e i dipartimenti di Scienze Matematiche di Saint Louis e Dakar, in Senegal.
Secondo Diletta Martinelli, matematica e coordinatrice del gruppo UMI sulla cooperazione, «la matematica è la base di ogni sviluppo scientifico e tecnologico. Il suo ruolo nel raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) è fondamentale e merita di essere potenziato. Investire nella formazione scientifica nel Sud Globale, e in particolare nel continente africano, non è solo un atto di solidarietà, ma un investimento cruciale per affrontare le sfide del futuro».