Giuliano Urbani, membro del Cda della Rai, in merito alla bocciature delle nomine proposte dal direttore generale Cappon, ha parlato nelle scorse ore di un accordo di massima su una cinquantina di nomi all’interno dell’azienda. A questa notizia replica un altro consigliere, Rizzo Nervo, che si stupisce e sottintende da questa dichiarazione l’esistenza di un accordo sottobanco per la spartizione dell’azienda. Dice Rizzo Nervo: “Ancora oggi su alcuni quotidiani il consigliere Giuliano Urbani afferma che il direttore generale aveva presentato in via informale una cinquantina di nomine sulle quali c’era un accordo di base. Non è assolutamente vero. Il direttore generale ha sempre indicato solo alcune priorità da affrontare con urgenza per il rilancio della Rai e tra queste la Sipra, Raidue, Rai Cinema, i New Media e Raisat che dovra’ definire l’offerta di contenuti editoriali per il satellite e per il digitale terrestre”. ”Mi sembra che Urbani – precisa ancora Rizzo Nervo – sia incorso in un lapsus freudiano: le cinquanta nomine cui fa riferimento sono evidentemente contenute in quell’appunto clandestino e senza alcun valore, di cui io per primo ho denunciato nei giorni scorsi l’esistenza. Le parole di Urbani, se non saranno smentite, sono dunque la conferma che qualcuno, non so a nome e per conto di chi, ha compiuto senza averne titolo trattative riservate finalizzate ad una nuova spartizione politica del servizio pubblico radiotelevisivo. E’ gravissimo che qualcuno abbia tentato di espropriare i poteri del direttore generale con decisioni assunte in sedi improprie. Bene ha dunque fatto Cappon – conclude – a non cedere alle pressioni e a proporre in consiglio solo candidati di grande professionalita’ e prestigio come Minoli, Freccero e Barbera”
Ora c’è anche un mistero sulle nomine Rai proposte da Cappon

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