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5 Febbraio 2014 | Economia

Pace (quasi) fatta tra Google e l’Ue

Accordo in dirittura d’arrivo tra Google e l’Unione europea . Gli organismi antitrust continentali si apprestano ad archiviare l’indagine sui metodi di raccolta pubblicitaria e sull’organizzazione delle ricerche online del colosso americano, e ad accettare gli impegni presi dalla dirigenza di BigG, che d’ora in poi dovrà garantire la presenza di tre aziende concorrenti nella pagina interna in cui promuove i suoi servizi. In questo modo, secondo la Commissione di Bruxelles, si salvaguarderebbe la salute del mercato web e si eviterebbe il sostanziale monopolio nel settore delle ricerche online. Sino a oggi, Google evidenziava i link ai propri servizi nei risultati delle interrogazioni fatte dagli utenti, al fine di incrementare il valore del marchio e di convogliare quante più persone sulle proprie pagine, accrescendo il loro valore pubblicitario e di conseguenza i propri introiti. L’Antitrust, dopo aver bocciato diverse proposte arrivate da Mountain View, sembra soddisfatta delle modifiche prospettate in ultima istanza , che permetteranno al motore di ricerca di evitare una multa di diverse centinaia di milioni di euro: “Le nuove proposte affrontano i dubbi Ue” , ha detto il commissario Joaquin Almunia, che ha fatto sapere di voler chiudere l’inchiesta già nei prossimi giorni. Le iniziative dell’Unione europea, secondo Almunia, mirano esclusivamente a  “proteggere la concorrenza e i consumatori” . Nella nuova impaginazione, Google selezionerà le tre compagnie rivali da inserire secondo un metodo oggettivo, rendendo i loro servizi visibili agli utenti, grazie a sfondi più marcati. Il colosso Usa permetterà ai fornitori di contenuti terzi la possibilità di estraniarsi dall’utilizzo che BigG fa dei loro prodotti, senza subire penalizzazioni: salta dunque la clausola di esclusività dagli accordi per i servizi di ricerca pubblicitaria. Infine, verrà costituito un organismo indipendente che vaglierà eventuali trasgressioni dell’accordo. Il web europeo, così, dovrebbe essere un po’ più ordinato e meno dipendente da Google. Difficile da credere.

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