L’anno 2007 è stato il più drammatico per la categoria degli operatori dell’informazione : 110 giornalisti sono morti in 27 paesi del mondo dal primo gennaio scorso, ha annunciato l’organizzazione di difesa dei giornalisti Presse Emblème Campagne (Pec). Nel 2006 i decessi sono stati 96 e la crescita quest’anno è stata pari al 14%. Rispetto al 2005 (68 morti), il rialzo è stato del 60%. Due terzi sono morti nelle zone di conflitto , come Iraq, Somalia, Sri Lanka e Afghanistan, ha chiarito la Pec. L’Iraq è stata la zona più attiva in questo senso per il quinto anno consecutivo , con un totale di 50 giornalisti morti e almeno 250 deceduti dal marzo 2003: “mai un conflitto ha provocato una tale ecatombe nell’universo dei media”, ha accusato il segretario generale della Pec, Blaise Lempen. Il secondo gradino del podio è andato alla Somalia, con otto giornalisti assassinati (contro uno solo l’anno scorso), e la terza posizione allo Sri Lanka, con sette vittime della guerra civile. Il Pakistan ha registrato cinque decessi e quattro vittime sono state contate in Afghanistan e Filippine.
Pec: 2007 anno nero per i giornalisti con 110 decessi in 27 paesi del mondo

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