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6 Novembre 2008 | Attualità

Pediatri italiani denunciano effetti allarmanti della tv sui bambini

Gli effetti allarmanti che il piccolo schermo può avere sui più piccoli fanno sempre più paura e sembrano aumentare. A denunciarne i rischi sono i pediatri italiani, che si sono rivolti al Parlamento per segnale le conseguenze devastanti della televisione sui bambini. “I dati presentati ieri dalla Società Italiana di Pediatria in Commissione Infanzia, relativi agli effetti prodotti dalla televisione sui comportamenti degli adolescenti di età compresa tra i 12 ed i 14 anni – ha riferito la Vicepresidente della Commissione Bicamerale per l’Infanzia Gabriella Carlucci al termine dell’audizione di ieri -, sono davvero preoccupanti. Un terzo dei ragazzi guarda la televisione per più di tre ore nell’arco della giornata, comportamento favorito anche dalla presenza della televisione in camera da letto nel 67% dei casi e dalla cattiva abitudine di guardare la televisione mentre si mangia, addirittura nell’87% dei casi analizzati. Il tempo trascorso davanti alla Tv ha una stretta correlazione con le cattive abitudini alimentari. Chi guarda molta televisione consuma più merendine e meno verdura, beve alcol e fuma sigarette, con gravi danni per la salute delle giovani generazioni”. “Anche la predisposizione alla violenza ed al bullismo – riferisce ancora Carlucci- aumenta con il crescere del tempo trascorso davanti al televisore. Una volta di più, la televisione, certa televisione, si conferma cattiva maestra e nemica dei giusti comportamenti, personali ed alimentari. E se ciò è perdonabile quando sono gli adulti ad esserne vittima, risulta assolutamente inaccettabile quando le vittime sono i giovani e le loro abitudini”. Per arginare ed evitare questi rischi, la Società italiana di pediatria ha fornito alcune proposte alla commissione Infanzia: dal divieto di pubblicizzare alimenti durante le trasmissioni dedicate ai bambini, a quello di oscurare le trasmissioni e le televisioni che non rispettano i bambini. “Considero questi strumenti – commenta Carlucci – adeguati e proporzionati per contenere ed eliminare gli effetti devastanti della televisione sulle vite e sulla salute dei nostri figli.”

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