Che “ l’inglese sia meglio ” evidentemente lo si pensa nella pubblicità : un numero sempre maggiore di brand lo usa definire i propri slogan. Da tempo, scrive Italia Oggi , l’ inglese è l’ dioma dello spot per ragioni tecniche e creative di sintesi e di immediatezza. Il fenomeno negli ultimi tempi si è però intensificato bypassando una delle regole base del linguaggio pubblicitario: sottolineare l’identificazione del prodotto, come per esempio il paese d’origine del marchio. Complice anche il passaggio di proprietà di aziende del lusso o del largo consumo a multinazionali spesso di area anglosassone.
Per la pubblicità, l’inglese è vincente

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