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15 Giugno 2025 | Attualità

“Personeper”: il progetto che mette al centro l’accessibilità nei luoghi della cultura

Il progetto “Personeper”, finanziato attraverso i fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), rappresenta una delle iniziative più innovative e concrete per promuovere l’accessibilità nei musei e nei luoghi della cultura italiani. Nato con l’obiettivo di superare le barriere fisiche, cognitive e sensoriali che ancora oggi limitano la piena fruizione del patrimonio culturale, “Personeper” si distingue per un approccio integrato che coniuga formazione, sensibilizzazione e sperimentazione di nuove pratiche inclusive.

Al centro del progetto c’è la formazione degli operatori culturali: oltre 1.500 professionisti sono stati coinvolti in percorsi specifici che mirano a fornire strumenti pratici e conoscenze aggiornate per accogliere e accompagnare ogni tipo di pubblico, con particolare attenzione alle persone con disabilità. La formazione non si limita agli aspetti tecnici, ma punta a sviluppare una nuova consapevolezza sul valore dell’inclusione, trasformando il modo stesso di concepire l’accoglienza nei musei e nei siti culturali.

Un altro pilastro fondamentale di “Personeper” è la creazione di una rete nazionale di buone pratiche. Attraverso la collaborazione tra istituzioni, associazioni e professionisti del settore, il progetto favorisce lo scambio di esperienze e la diffusione di modelli replicabili, con l’obiettivo di rendere l’accessibilità una componente strutturale e non più episodica delle politiche culturali italiane.

Il progetto ha già prodotto risultati tangibili: sono stati sperimentati nuovi percorsi espositivi accessibili, strumenti digitali per la mediazione culturale e soluzioni architettoniche innovative, sempre con il coinvolgimento diretto delle persone con disabilità, considerate non solo beneficiarie ma vere e proprie protagoniste del cambiamento.

“Personeper” si inserisce così in una più ampia strategia di rinnovamento del settore culturale, sostenuta dal PNRR, che vede nell’inclusione e nell’accessibilità non solo un dovere civico, ma anche una leva per la crescita e la valorizzazione del patrimonio nazionale. Un esempio virtuoso di come i fondi europei possano tradursi in progetti concreti, capaci di migliorare la qualità della vita e di rendere la cultura davvero patrimonio di tutti.
di Sara Giudice
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