I dati sulla presenza del governo e delle forze politiche di maggioranza e di opposizione nei telegionali della Rai sono equilibrati. Il problema è che “s ono molto forti gli squilibri fra le testate “, queste le parole del presidente della Rai Claudio Petruccioli. Petruccioli ha poi sottolineato che ” mentre il Tg1 si mantiene accostato alla media generale, il Tg2 e il Tg3 se ne allontanano in modo vistoso. Il primo a vantaggio del governo; il secondo a vantaggio dell’opposizione “. Secondo le rilevazioni dell’ Osservatorio di Pavia , ” affidabile e che ha il pregio della continuità di metodo e rilevazione ” secondo Petruccioli, dal primo giugno al 31 agosto e dal primo settembre al 17 settembre Tg2 e Tg3 si sono discostati dalla media generale. Il presidente di Viale Mazzini, guardando ai dati degli identici periodi del 2006, ha dichiarato ” Tg2 e Tg3 si scostavano in modo sensibile rispetto alla media della Rai; ma meno di quanto registriamo oggi “. Per Petruccioli ” sono unilateralità gravi che devono essere eliminate perché possono alterare il profilo stesso delle testate e il loro rapporto con il pubblico. Dentro un equilibrio possono esserci delle inclinazioni; ma non fino al punto da compromettere l’equilibrio stesso. Se si arriva a quel punto cambia la qualità, e viene meno uno dei caratteri essenziali dell’informazione di servizio pubblico “. Il presidente chiede ” una tempestiva correzione ” e dice di “c onsiderare solo i dati dei telegiornali perché intorno a questi sono corsi negli ultimi giorni numeri non sempre esatti e spesso confusi “. Solo i telegiornali permettono ” approcci che mettono insieme le trasmissioni della Rai e quelle di Mediaset – a suo avviso – sono privi di ogni serietà “. Petruccioli ha spiegato nelle sue comunicazioni al Cda che nei due periodi ” i dati restano costanti secondo le diverse testate e le diverse edizioni. Segno che gli orientamenti delle direzioni e delle redazioni sono non occasionali, ma frutto di scelte consapevoli. La media della Rai vede governo e maggioranza oscillare fra un massimo di 66,9 (tempo totale di tutte le edizioni) e un minimo di 58,1 (tempo presenzà nelle edizioni del prime time). In modo complementare, l’opposizione oscilla fra un minimo di 33,1 (tempo totale di tutte le edizioni) e un massimo del 41,9 (tempo presenzà nelle edizioni del prime time. Il tempo di governo+maggioranza tocca il massimo sul complesso delle edizioni e scende al minimo in quelle del prime time; è massimo nel tempo totale e minimo nel tempo presenza. Il contrario avviene per la opposizione. Anche a voler assumere lo schema dei tre terzi i limiti verrebbero, nella programmazione complessiva della informazione Rai, rispettati. Così non è. Il Tg2 tiene il tempo dedicato alla opposizione sempre sotto il 30% e talvolta (tempo presenzà nel prime time dall’1 settembre al 17 ottobre) lo abbassa fino al 20%. Il Tg3 divide il tempo quasi sempre in parti eguali fra opposizione da una parte e governo+maggioranza dall’altra; nello stesso periodo 1 settembre-17 ottobre, nel prime time fa registrare però un 53% per l’opposizione contro un 47% per gli altri. In una certa misura – l’ha detto altre volte – le differenziazioni fra le testate oltre a corrispondere alla loro autonomia e al criterio del pluralismo, sono anche editorialmente opportune e utili. In questo caso, però, si raggiungono livelli che superano largamente la fisiologia e che richiedono una tempestiva correzione “.
Petruccioli: Tg2 favorisce il governo, Tg3 opposizione

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