Un ulteriore ridimensionamento dell’organico del nostro paese di 4000 unità. E’ quanto previsto dal piano industriale 2009-2011 di Telecom Italia, presentato questa mattina a Londra dall’amministratore delegato Franco Bernabè e dal direttore finanziario Marco Patuano. I tagli si vanno ad aggiungere alla riduzione già prevista di 5000 risorse: i dipendenti di Telecom Italia scenderanno da 64mila a circa 55mila nel 2011, ha specificato Bernebè, precisando che la riduzione complessiva è del 14%. ” Grazie all’accordo firmato il 19 settembre scorso con i sindacati alla fine del 2008 circa 2 mila persone lasceranno il gruppo, rispetto ai 1.400 previsti dal piano originario “. I dipendenti del gruppo Telecom in Italia erano 64.100 alla fine del 2007. Nel 2008 escono 2mila persone, il 15% in più rispetto a quanto previsto dal precedente piano 2008/2010, nel 2009 circa 3mila (+40% rispetto a quanto già stabilito), nei due anni successivi circa 2mila all’anno. In tutto, sono circa 9mila esuberi per arrivare a 55.100 dipendenti, il 14% in meno rispetto a fine 2007. L’accordo con i sindacati dello scorso settembre prevedeva una riduzione di circa 5 mila persone entro il 2010. Il piano prevede inoltre la ” progressiva dismissione delle attività non core per un valore atteso fino a 3 miliardi di euro. Le attività non coerenti con le priorità geografiche ed industriali del piano saranno gestite in un’ottica di valorizzazione finalizzata alla dismissione, quando le condizioni di mercato lo consentiranno ” e si propone ” una rigida disciplina finanziaria per il rafforzamento della generazione di free cash flow operativo che nel triennio sarà pari a circa 22 miliardi di euro ” La strategia industriale del gruppo prevede poi la ” centralità del mercato domestico e del Brasile ” . ” Sul piano geografico – ha spiegato Bernabè – l o sviluppo si concentrerà su Italia e Brasile, senza trascurare il mercato TLC argentino, e sul piano industriale si focalizzerà sui nuovi servizi e funzionalità abilitate dalla banda larga fissa e mobile “. In Brasile, l’obiettivo è quello di rafforzare il posizionamento di Telecom in uno dei mercati emergenti più solidi; il piano prevede inoltre il consolidamento della partecipazione in Telecom Argentina con il supporto di un partner locale. L’operazione – si precisa nella nota – non comporterà esborsi finanziari per Telecom Italia. Per il Brasile il target per il triennio 2009-2011, a parità di perimetro e cambi, prevede ricavi nel 2009 pari a circa 15,3 miliardi reais e in crescita circa dell’8% medio annuo nel periodo 2008-2011; Ebitda pari a circa 3,6 miliardi di reais nel 2009 con un margine del 27,5% nel 2011; Investimenti industriali pari a circa 2,8 miliardi di reais nel 2009, e pari al 13,5% dei ricavi al 2011. Per ciò che concerne l’attività del gruppo in Italia , i target per l’anno 2009 prevedono ricavi organici tra 22,7 e 22,8 miliardi di euro; Ebitda organico tra 9,9 e 10 miliardi di euro; investimenti industriali per circa 3,3 miliardi di euro. I ricavi organici sono previsti in leggera crescita (‘0,2% medio annuo) per il periodo 2008-2011. E’ atteso il raggiungimento di un Ebitda margin organico di circa il 46% nel 2011 e gli investimenti rappresenteranno circa il 13-13,5% dei ricavi. Il primo obiettivo sul mercato domestico è l’inversione del trend dei ricavi nel 2010 grazie alla crescita dei ricavi da servizi innovativi (BroadBand e business adiacenti) che al 2011 rappresenteranno circa il 28% dei ricavi domestici totali . In particolare, il ritorno alla crescita sul domestico, si fonda su cinque punti . Il primo punto, si legge nel piano industriale, sarà la difesa della market share a valore grazie al nuovo approccio customer centric (consumer, business e Top Client) che sarà completamente operativo da gennaio 2009 con il varo della nuova organizzazione. Il secondo punto sarà la chiusura del gap nella penetrazione nel broadband fisso rispetto alla media europea , sia aumentando la soddisfazione dei clienti grazie all`aumento della qualità del Servizio, sia attraverso l`innovazione dell`offerta in termini di indirizzo di nuovi bisogni e di promozione di suite di servizi di Vas e connettività per famiglie ed imprese. Il terzo punto sarà lo sviluppo del broadband mobile difendendo il premio di mobilità, il posizionamento di Tim sui servizi Vas interattivi ed indirizzando la forte crescita dei clienti broadband convergenti. Il quarto punto sarà lo sviluppo significativo nei business adiacenti (Iptv, Ict, Online Advertising, Digital Home, Service Exposure) per ampliare lo share of wallet sul cliente, la loyalty. Il quinto e ultimo punto, sarà la revisione dell`architettura di marca del gruppo per una più coerente percezione del nuovo assetto dell`offerta convergente e della citata impostazione customer centric.
Piano industriale Telecom: altri 4mila esuberi

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