La Commissione Europea ha presentato una nuova strategia volta a fornire agli internauti stranieri alcuni strumenti contro la censura e le tecniche di monitoraggio attuate in alcuni regimi autoritari. È denominata No-Disconnect Strategy , è divisa in più parti, e il suo obiettivo è quello di limitare la vendita da parte di alcuni paesi europei di tecnologie di sorveglianza a paesi non democratici. La strategia pare essere in parziale contrasto con leggi pro-copyright, con alcuni accordi commerciali e alcune politiche di sospensione degli Isp, come quella della legge Digital Economy Act attuata nel Regno Unito. La Commissione Europea sostiene però che i diritti umani e le libertà fondamentali debbano essere garantiti e rispettati anche online , oltre che offline, e che internet possa essere un importante strumento per la libertà politica, lo sviluppo democratico e la crescita economica dei paesi. “ I diritti umani non sono un semplice add-on ”: così la vice presidente Catherine Ashton spiega il concetto con parole estremamente significative. Un piano, quello del No-Disconnect Strategy, che mira pertanto non solo a eludere la censura, ma anche a rendere disponibili tecnologie e software per gli utenti stranieri che vivono in regimi autoritari , nonché per informarli sulle tecniche di sorveglianza utilizzate dal loro paese.
Piano Ue contro la censura in rete

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