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13 Luglio 2021 | Attualità

Picchiati da agenti in carcere, la CE chiede chiarezza

La Commissione europea interviene sulla vicenda dei pestaggi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Salerno nella regione Campania. La Commissione ha chiesto un’indagine indipendente e definisce i pestaggi sui detenuti inaccettabili. In Europa non c’è spazio per la violenza, riporta un portavoce. L’inchiesta ha già portato a 52 misure cautelari nei confronti di agenti e funzionari penitenziari.

La vicenda: picchiati da agenti in carcere

I fatti sotto indagine risalgono al 6 aprile 2020. Solo in questi giorni emergono video e immagini che documentano violenze inflitte ai detenuti da parte di alcuni agenti penitenziari. Tutto sembra avere inizio il 5 aprile 2020 nel pieno della pandemia. I detenuti protestano perché preoccupati per il rischio di contagio a causa della sovrappopolazione del carcere. Le immagini documentano vere e proprie spedizioni punitive con detenuti picchiati, trascinati, malmenati dagli agenti spesso in tenuta antisommossa. Iniziano a circolare alcune foto che richiamano l’attenzione del garante dei detenuti della Campania, Simone Ciambriello insieme al garante di Napoli Pietro Ioia che fanno partire l’indagine.

I detenuti parlano di irruzioni nelle celle, di uomini presi a manganellate, trascinati lungo i corridoi mentre vengono presi a pugni, calci e sputi. Costretti a stare faccia al muro durante i pestaggi per non poter vedere chi li sta colpendo. Spesso col volto travisato. Viene picchiato anche un detenuto su una sedia a rotelle. Trovati  anche messaggi tra gli agenti e con i superiori dai quali si potrebbe desumere una organizzazione che ha coinvolto tutti gli agenti di polizia penitenziaria in servizio e poi il tentativo di nascondere le prove.

L’inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere conta ad oggi 52 misure cautelari. 8 indagati in carcere, 18 ai domiciliari, 23 con interdizione con sospensione dal pubblico ufficio, 3 con obbligo di dimora. Per tutti gli indagati il ministero della Giustizia ha disposto la sospensione immediata.

Il ministro dell’interno italiano Luciana Lamorgese sui fatti ha detto: “Sono immagini che nessuno di noi avrebbe mai voluto vedere. Su questo la magistratura farà gli interventi del caso. Non possiamo noi sulla base di alcune persone criminalizzare un intero corpo quale quello della polizia penitenziaria che fa un lavoro complicato e difficile”.

Una nuova storia negativa per le forze di polizia italiane

Sugli eventi del carcere di Santa Maria Capua Vetere il portavoce della Commissione Europea Christian Wiegand ha detto: “L’incidente è oggetto di un’indagine nazionale sulla quale la Commissione non può commentare. La gestione delle carceri è di competenza nazionale e la Commissione si aspetta un’indagine indipendente e approfondita da parte delle autorità italiane competenti. Non c’è posto per la violenza in Europa. È dovere delle autorità nazionali proteggere tutti i cittadini dalla violenza e tenerli al sicuro in ogni circostanza”.

Quest’anno ricorre il ventesimo anniversario del G8 di Genova dove perse la vita un manifestante e vennero accertate violazioni dei diritti umani di decine di persone trascinate letteralmente nelle caserme durante l’evento. I processi si sono conclusi con decine di condanne contro agenti delle diverse forze di polizia. A inizio luglio vengono condannati i cinque carabinieri della Caserma Levante di Piacenza condannati per spaccio di droga e tortura su persone fermate. I leader del gruppo di militari infedeli stanno pagando con dodici anni di carcere.

di Alessandro Bonsi

 

 

 

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