Per la prima volta i servizi segreti italiani hanno messo gli attacchi informatici in testa alle minacce per la sicurezza nazionale. L’accento sul cybercrime è stato posto durante la presentazione della Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza 2013, presentata al Parlamento. Uno dei dodici esperti che affiancano il super consulente Francesco Caio per l’Agenda digitale, Andrea Rigoni, sottolinea un dato grave. “Il made in Italy in particolare è affidato a pmi incapaci di difendersi. Il danno annuale degli attacchi informatici stimato dal Tno, il centro studi e ricerche della difesa olandese, ammonta a più di un punto percentuale di Pil. Non vi sono ragioni per ipotizzare che questo numero in Italia sia inferiore. Tutt’altro: la minor protezione delle nostre aziende e la minore preparazione da parte dello stato di fronteggiare queste minacce lascia presumere che il numero possa essere tra l’uno e i due punti di Pil”. Rigoni sottolinea: “ Stiamo parlando di cifre astronomiche: tra i 20 ed i 40 miliardi l’anno! E’ proprio sulla base di questi numeri che altri governi hanno stanziato cifre ingenti a supporto della Strategia Nazionale di Cyber Security. Il governo italiano, nonostante tutta l’attenzione data al tema non ha ancora stanziato nulla a supporto della realizzazione del Piano nazionale di sicurezza”.
Pmi, il pericolo è il cybercrime

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