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9 Febbraio 2014 | Economia

Pochi cinguettii e Twitter sprofonda

Primo tonfo per Twitter, dopo la quotazione a Wall Street avvenuta lo scorso novembre . Nelle ultime ventiquattro ore, il valore delle azioni del social network si è ridotto del 24% in eseguito ai dati che registrano una crescita degli utenti più lenta del previsto. Gli iscritti attivi, nell’ultimo trimestre del 2013, sono stati solo 9 milioni in più rispetto a quelli del periodo estivo , per un totale di 241 milioni al mese. In un clima da isteria hi-tech collettiva, non privo di panico, gli investitori hanno cominciato a vendere titoli Twitter senza soluzione di continuità, fino a far crollare la quotazione di un quarto. La finanza ufficiale sembra infastidita anche dai dati di bilancio della società di San Francisco , che tra ottobre e dicembre ha registrato entrate per 243 milioni di dollari (+116% su base annua), ma anche perdite nette di 511 milioni. A spingere i ricavi è stata la raccolta pubblicitaria sui dispositivi mobili, che vale ora il 75% del totale. Gli analisti non riescono a comprendere le strategie della compagnia internet , che ora ha bisogno immediato di generare utili. L’amministratore delegato ha cercato di spiegare i piani futuri:  “Stiamo lavorando per apportare cambiamenti – ha detto Dick Costolo -. Sarà una combinazione di mutamenti che verranno introdotti nel corso dell’anno e cambieranno la tendenza della curva di crescita” . Le modifiche alla struttura del sito renderanno più semplice l’accesso via smartphone e tablet. Coinvolgere più utenti e con più continuità è il primo obiettivo da raggiungere per evitare di essere l’ennesima bolla, esplosa, della net-economy.

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