“ Il 23 % dei computer presenti oggi in Italia è infetto e i rischi della rete internet sono sempre più spesso determinati dalle modalità di gestione dalle reti di piccole aziende o studi professionali”. Questo è l’allarme lanciato da Maurizio Masciopinto, responsabile delle investigazioni informatiche della Polizia delle Comunicazioni, intervenuto alla prima ‘Settimana nazionale della sicurezza in Rete’. “I bassi livelli di sicurezza – ha aggiunto Masciopinto – in queste reti, utilizzate da piccoli imprenditori o aziende, determina una grande esposizione delle banche dati eventualmente contenute e una possibilità che tali sistemi diventino testa di ponte per gli attacchi informatici. Molto spesso – ha continuato Masciopinto – questi stessi imprenditori, che spesso pagano ingenti costi aggiuntivi per un inconsapevole ed illeggittimo utilizzo delle loro reti, animati dal desiderio di adempiere alle giuste direttive imposte dall’Autorità che vigila sui dati personali si affidano a pseudo esperti che tali non sono”. La soluzione esortata dal direttore delle investigazioni della Polizia Postale consiste “nell’ elevare i livelli di sicurezza nelle comunicazioni informatiche , perchè i danni sullo sviluppo economico, pur non immediatamente percepibili, sono enormi ed influiscono sempre più sul sistema paese. Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza su questa tematica è stato lungimirante partendo in anticipo”
PoliziPostale: in Italia 23% dei computer è infetto

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