Un giro d’affari da 7,2 miliardi di euro, vacanze più lunghe e una voglia diffusa di novità: ecco come gli italiani stanno trascorrendo i ponti tra il 25 aprile e il 1° maggio 2025.
Con il calendario che quest’anno ha regalato una combinazione favorevole tra la Giornata della Liberazione e la Festa dei Lavoratori, i ponti di primavera si sono confermati un appuntamento irrinunciabile per milioni di italiani. Secondo i dati dell’indagine Tecnè per Federalberghi, sono stati circa 14,2 milioni i cittadini che hanno approfittato di questi giorni per partire, generando un giro d’affari complessivo di 7,2 miliardi di euro.
Viaggiatori in aumento dal 2024 e trend europei
Rispetto al 2024, si registra un aumento sia nel numero di viaggiatori (+5%) sia nella spesa media (+4%). Secondo l’Osservatorio del Turismo di ENIT, il trend italiano si inserisce in un contesto europeo di forte ripresa: in Francia e Spagna, ad esempio, i ponti di primavera hanno visto rispettivamente 12 e 10 milioni di viaggiatori interni, con una crescita del 3-5% rispetto all’anno precedente (dati ENIT e Statista, 2025).
Anche il turismo incoming in Italia ha beneficiato del periodo: secondo Federalberghi, le principali città d’arte hanno registrato un tasso di occupazione alberghiera superiore all’80% tra il 25 aprile e il 1° maggio, con picchi a Firenze, Venezia e Roma (dati Federalberghi, aprile 2025).
Vacanze più lunghe grazie al calendario
Rispetto al 2024, la durata media delle vacanze si è allungata sensibilmente: quest’anno gli italiani hanno trascorso in media 5,1 giorni fuori casa, contro i 3,8 dell’anno precedente. L’84,4% di chi è partito ha soggiornato per più di quattro notti, approfittando del 25 aprile che cadeva di venerdì e della vicinanza con le vacanze pasquali. Oltre la metà dei vacanzieri (52,6%) è partita giovedì 24 aprile, mentre il 18,6% era già in viaggio dalla Pasqua.
La spesa media pro capite per queste vacanze si è attestata sui 504 euro, includendo trasporto, alloggio, cibo e divertimenti. Tuttavia, l’inflazione ha inciso sulle scelte di viaggio: il 68% dei vacanzieri ha dichiarato di aver dovuto rivedere i propri piani a causa dell’aumento dei prezzi. La maggior parte del budget è stata destinata ai pasti (34,4%) e al viaggio (21,5%), seguiti dall’alloggio (18%) e dagli acquisti extra (10,4%). Tra chi ha rinunciato a partire, quasi la metà (46,6%) lo ha fatto per motivi economici, il 35,3% per ragioni familiari e il 12% per impegni lavorativi.
Mezzi di trasporto e mete preferite
L’auto privata si conferma il mezzo di trasporto privilegiato (oltre il 40%), seguita dall’aereo (34%) e dal treno (15,2%). La maggioranza dei viaggiatori (87,2%) ha scelto di restare in Italia, prediligendo il mare e le città d’arte, mentre il 12,8% ha optato per l’estero, soprattutto verso le grandi capitali europee (83,2% delle preferenze tra chi ha viaggiato fuori Italia).
Per l’alloggio, la casa di parenti e amici resta la soluzione più scelta (30,9%), seguita da bed & breakfast (26,9%), alberghi, residence e villaggi turistici (18%) e locazioni brevi (9,2%).
Tra i motivi che hanno guidato la scelta della destinazione, spiccano il desiderio di scoprire luoghi nuovi (38,6%) e la ricerca di bellezze naturali (35,2%), seguiti dalla facilità di raggiungimento (24,4%) e dall’interesse per il patrimonio artistico (23%).
Le attività principali durante questi giorni di vacanza sono state passeggiate (85,9%), scoperta dell’enogastronomia locale (60,2%), relax (47,4%) e attività sportive (13,6%).
di Serena Campione