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16 Settembre 2009 | Attualità

Porta a Porta il giorno dopo, le reazioni

Le polemiche che hanno accompagnato la messa in onda della puntata di ieri sera di Porta a Porta e la schiacciante vittoria in termini di ascolti della contro-programmazione di Canale 5 (L’Onore e il Rispetto) hanno scatenato reazioni nel mondo della politica, della televisione e dell’editoria. ENRICO MENTANA “ Ieri sera non c’era un’eccezionalità, tutti i telegiornali peraltro hanno fatto vedere le cerimonie e l’orgoglio legittimo per un’azione dello Stato di ricostruzione, di supporto alla ricostruzione che è stato obiettivamente positiva e lodevole. Però farci una trasmissione straordinaria in prima serata correva il rischio di essere celebrativo”. “Secondo me la cosa si è fatta ancora più discutibile nel momento in cui, vedendo la trasmissione si è capito che a un certo punto poi la questione della ricostruzione sarebbe stata abbandonata per parlare dei soliti temi della politica, e lì si dava evidentemente una inquadratura, una luce, un’illuminazione diversa con un protagonista che non aveva un contraddittorio adeguato”. “Mi scuso con i colleghi, ma quando Berlusconi ha avuto parole molto dure nei confronti dei farabutti dell’informazione scritta e televisiva, tutti hanno fatto come Totò in quella famosa scenetta in cui uno prendeva le sberle, dicendo ‘Antonio sei un disgraziato’ e l’altro rideva dicendo ‘ma io non sono Antonio’. Ecco, forse qualcuno il ditino lo doveva alzare” . Sulla manifestazione di sabato per la libertà di stampa: “ Io non vado a manifestazioni dove ci sono i politici. Questa é una convocazione politica soprattutto, così come molte cose dell’antiberlusconismo sono fatte sono fatte da chi è antiberlusconiano da 15 anni”   PAOLO GARIMBERTI , presidente della Rai, ha tenuto a manifestare solidarietà alle trasmissioni citate ieri sera da Silvio Berlusconi durante la puntata speciale di Porta a Porta, ricordando di aver sostenuto anche Vespa dagli attacchi che hanno preceduto il controverso appuntamento televisivo. ” Il Servizio Pubblico, come dice la parola stessa, è al servizio di tutti i telespettatori, quali che siano le loro opinioni. Completezza e pluralismo dell’informazione ne sono i principi fondanti e non possono non essere il metodo di lavoro delle nostre redazioni. Il diritto di critica al nostro operato è legittimo, la delegittimazione sistematica e l’insulto no. In tutte le democrazie occidentali le tv pubbliche sovvenzionate dal canone criticano governi, coalizioni, partiti e singoli politici senza che nessuno gridi allo scandalo. Gli uomini pubblici e di governo che pensano che la Rai debba astenersi dal riportare critiche alla loro parte scambiano il Servizio Pubblico con le televisioni di Stato che operano in regimi non democratici. Per questo gli attacchi a singole trasmissioni della Rai e gli insulti ai suoi giornalisti vanno respinti con la massima fermezza: come ieri l’ho espressa a Vespa per le offese che gli erano state rivolte, oggi la mia solidarietà va a Raitre, a Ballarò, a Report, ad Annozero e a tutti i lavoratori del servizio pubblico attaccati ieri proprio nella trasmissione di Vespa “. RIZZO NIERVO , consigliere del cda di Viale Mazzini, ha sostenuto la posizione di Garimberti. ” Condivido anche le virgole della dichiarazione del presidente Paolo Garimberti, che ha fatto bene a difendere la dignita’ dell’azienda e la libertà di critica e di informazione. La puntata di Porta a Porta, a prescindere dal flop degli ascolti, pone adesso alcuni interrogativi che la direzione generale farebbe bene a sciogliere. Primo: la trasmissione era stata presentata come una doverosa scelta del servizio pubblico di fronte ad una tragedia come quella del terremoto in Abruzzo. C hi l’ha vista ha potuto constatare che si è trattato di un tentativo di propaganda senza contraddittorio su tutti i temi dell’attualità politica. Secondo: il Presidente del Consiglio ha detto che non è stato Palazzo Chigi a chiedere la prima serata, richiesta, qualora vi fosse stata, discutibile, inopportuna ma legittima. Allora chi ha offerto autonomamente e generosamente quello spazio determinando tra l’altro lo sconvolgimento dei palinsesti di due canali? Il direttore di rete? Il conduttore della trasmissione? Il direttore generale? Credo che debba essere fatta chiarezza. Terzo ed ultimo interrogativo: chi si assume adesso la responsabilità dei mancati ricavi (poco meno di cinquecentomila euro) dovuti dalla disdetta dei contratti da parte di importanti inserzionisti che avevano acquistato gli spot all’interno di ‘Tutti pazzi per la tele’ e di Ballarò e che non hanno accettato il cambio con Porta a Porta e il film ‘La caduta’?”. ANTONIO DI PIETRO, sul suo blog, chiede chi pagherà per gli scarsi ascolti di ‘Porta a porta’ di ieri sera. ” Visto che ormai nelle trasmissioni dove interviene il Presidente del Consiglio si registra una debacle, un netto crollo degli ascolti, ritengo che Silvio Berlusconi debba apparire e danneggiare le sue televisioni, e non quelle del servizio pubblico. Mentre Vespa raccatta un umile 13,47% di share, Mediaset si frega le mani con gli incassi pubblicitari dei suoi canali che accolgono i fuggiaschi delle reti Rai. E così ci si ritrova nella grottesca situazione di un Presidente del Consiglio che per favorire le sue aziende danneggia la Rai. Insomma, mentre i contribuenti perdono soldi, lui si riempie le tasche. Ma se la Tv di Stato è questa, allora non ha senso pagare alcun canone e, visto che con il calo dello share si danneggia anche l’erario, e visto che Vespa considera ‘Porta a Porta’ un suo programma, allora mi chiedo se non debbano essere lui o Masi a colmare questo buco nelle casse pubbliche. Il loro comportamento si profila come un utilizzo di mezzi e soldi pubblici per favorire gli interessi di un singolo individuo”. Di Pietro ringrazia poi “i cittadini italiani per aver seguito lo spot propagandistico ‘Io boicotto Porta a Porta’ grazie a loro è stato registrato un crollo dello share della trasmissione. Bruno Vespa è stato il boia della Rai di questo martedì, quando il governo Berlusconi sarà solo un ricordo, certamente, anche il signor Vespa finirà nel dimenticatoio. E colgo l’occasione per ribadirgli che non esistono proprietari di programmi pubblici e che io sarò a ‘Porta a Porta’ per ricordarglielo e per esigere la risposta che i cittadini aspettano alla seguente domanda: ‘Come mai Berlusconi per farsi intervistare sceglie lei invece che i suoi colleghi?’. La trasmissione di ieri e’ stata ‘da copione’, una sequela di autocompiacimenti da voltastomaco, un soliloquio di un uomo isolato, arrogante e debole”. Il leader Idv annuncia che nei prossimi giorni farà “una capillare campagna di volantinaggio, in ogni angolo del Paese, per diffondere la biografia di Silvio Berlusconi che è online sul sito di Wikipedia. Perchè chi naviga in internet sa perfino il numero di tessera P2 di quest’uomo, ma molti cittadini, per età o per impedimenti tecnici, ancora non hanno mai letto cosa è stato capace di fare questo impresentabile Presidente del Consiglio”. EZIO MAURO , direttore di Repubblica, è stato chiamato in causa dal premier in merito a una presunta evasione fiscale ha definito la puntata di Porta a Porta “una serata di parata organizzata con il suo notaio personale” , il premier “ha attaccato Repubblica, che è la sua vera ossessione da mesi”, perchè “ non essendo nelle condizioni di rispondere a domande chiede a magistrati di farle tacere, è il primo leader al mondo che ha paura delle domande tanto da portarle in tribunale” . Mauro sottolinea infine “l’ ossessione del premier verso quegli spazi di informazione che sfuggono alla sua diretta proprietà o al suo dominio” Raitre, per esempio, “ è l’unica delle agenzie di informazione nella tv italiana che sfugge al controllo berlusconiano, e in questi giorni c’è un tentativo in atto di prendere il controllo della rete sostituendo il direttore con qualcuno di più mansueto” STEFANO PEDICA (IDV) : “ I l flop degli ascolti della puntata di ieri di Porta a Porta dimostra che gli italiani sono ormai nauseati da Bruno Vespa e dalle sue sviolinate a Berlusconi. La prossima volta non basterà nemmeno trasmettere gli spot governativi a reti unificate, perchè la gente farà  prima a spegnere il televisore. L’Italia dei Valori continuerà a invitare il suo elettorato a cambiare canale ogni qual volta appariranno sullo schermo il videocrate e il suo maggiordomo. Il nostro sit-in di ieri a via Teulada è stato una vittoria: vedere Berlusconi entrare dalla porta di servizio nella tv che ha occupato e’ l’inizio del suo triste declino” IGNAZIO LA RUSSA , ministro della Difesa e coordinatore del Pdl, ha affermato: ” E’ una sciocchezza, gli ascolti non si misurano con una fiction. Ieri ho visto un po’ il Milan e un po’ Berlusconi. Comunque sempre Berlusconi era…” ROSY BINDI , esponente Pd e vicepresidente della Camera dei Deputati, in una nota afferma: ” Oggi sappiamo qual è la popolarità del premier: si ferma al 13% di gradimento degli italiani. Vittima del suo conflitto d’interesse, il Berlusconi proprietario delle reti Mediaset batte il Berlusconi controllore politico del servizio pubblico. Non è bastato militarizzare la Rai, imporre lo spostamento di Ballarò, chiedere a Matrix di farsi più in là. Il flop a Porta a Porta è una doppia umiliazione: per Viale Mazzini che non ha salvaguardato l’autonomia del servizio pubblico e per Berlusconi che ha usato uno spazio privilegiato per fare propaganda di regime e attaccare la stampa indipendente e gli avversari politici”. STEFANIA PEZZOPANE , presidente della Provincia dell’Aquila: ” Con la puntata di ieri di Porta a porta abbiamo davvero toccato il fondo quella di ieri è stata una giornata di gioia (la consegna delle prime case ai terremotati, ndr) guastata in parte dall’indecorosa enfasi data all’evento. Ho sentito dire che era tutto risolto, ma così non è. Ci sarebbe voluta decisamente più sobrietà”. DANIELE CAPEZZONE , portavoce del Pdl: ” La giornata di ieri ancora una volta, ha sottolineato un fatto su cui l’opposizione, se fosse lucida e non posseduta dall’odio, dovrebbe riflettere: Silvio Berlusconi è in sintonia con il Paese, con le attese e le speranze degli italiani, che chiedono alla politica cose concrete, realizzazioni come quelle messe in campo dal doverno, e non le chiacchiere di palazzo. La puntata di ieri di Porta a Porta sul terremoto in Abruzzo è stata la dimostrazione plastica di questa differenza: Berlusconi come leader del fare, delle cose concrete, mentre gran parte del ceto politico e giornalistico è interessato a tutt’altro. E invece la minoranza finge di non capire e cambia discorso”. MAURIZIO GASPARRI , presidente del gruppo Pdl al Senato: ” I dati d’ascolto crescono e diminuiscono. Invece cresce il consenso per il governo e l’azione di Berlusconi. Fare case per i terremotati, affrontare la crisi economica: il governo dei fatti gode di un crescente consenso nel paese ed è questo il vero dato di gradimento che conta di più”. GIORGIO VAN STRATEN , consigliere di amministrazione Rai, area Pd: ” Solo il 13,5% degli spettatori italiani ha guardato lo show di Silvio Berlusconi: un flop clamoroso, forse la peggiore performance di RaiUno nell’anno. Così la scelta del direttore generale Mauro Masi si è rivelata non solo inaccettabile sotto il profilo del pluralismo informativo e del buon giornalismo, ma anche completamente sbagliata rispetto agli interessi dell’azienda, come era facilmente prevedibile. Mi auguro che questa vicenda sia di insegnamento e che da oggi, nell’interesse del paese e della Rai, i giornalisti tornino a fare i giornalisti e i dirigenti a dirigere l’azienda con autonomia ed efficienza “.

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