Tutto come da copione, o quasi. Tiziano Scarpa, con il suo Stabat Mater, ha vinto la 63esima edizione del Premio letterario Strega. Il romanzo, edito di Einaudi, ha battuto per un voto soltanto, 119 a 118, l’opera di Antonio Scurati, Il bambino che sognava la fine del mondo (Bompiani). Dopo le polemiche dei mesi scorsi, con il ritiro di Daniele Del Giudice e del suo Orizzonte Mobile, edito da Mondadori e in odore di vittoria, e dopo l’autocandidatura al primo posto dello stesso Scurati, a mezzo stampa, ieri sera la cerimonia ufficiale ha premiato il favorito della vigilia. Distanziati, il terzo classificato Massimo Lugli con L’istinto del lupo (Newton Compton, 58 voti), che era stato la grande sorpresa classificandosi al secondo posto nella cinquina, l’esordiente Cesarina Vighy con L’ultima estate (Fazi, 36 voti), al quarto posto, e il medico scrittore Andrea Vitali con Almeno il cappello (Garzanti, 28 voti), a chiudere la cinquina. Dietrologie e malignità non hanno comunque risparmiato vincitori e vinti del premio letterario più popolare d’Italia , uno dei pochi che ancora abbia impatto anche sulle classifiche di vendita. Ha trionfato Einauidi, uno dei marchi della galassia Mondadori (che per il terzo anno consecutivo, dopo Niccolò Ammaniti nel 2007 e Paolo Giordano nel 2008, si aggiudica lo Strega). A un soffio è arrivata Bombiani, controllata dal gruppo Rizzoli, altro colosso dell’editoria nostrana. Una questione per (pochi) grossi nomi, a quanto pare, e l’accusa sempre viva di autoreferenzialità per il mondo letterario italiano. Vieni a trovarci su Facebook
Premio Strega a Tiziano Scarpa

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