Il Premio mondiale dell’Unesco 2013 per la libertà di stampa andrà alla giornalista etiope Reeyot Alemu , che nel suo Paese è stata condannata a cinque anni di prigione per “ terrorismo ”. La giuria del premio, composto da professionisti dei media, ha riconosciuto “l ’eccezionale coraggio, la resistenza, e l’impegno per la libertà d’espressione” della giornalista. Alemu si è soprattutto occupata di questioni politiche e sociali in modo critico, interessandosi alle origini della povertà e alle diseguaglianze sessuali. Ha lavorato per molti media indipendenti. Nel 2010 ha creato la propria casa editrice e un mensile intitolato Change . Entrambi sono stati chiusi dalle autorità etiopi. Nel 2011, mentre teneva una rubrica su Feteh , un settimanale nazionale, è stata arrestata, grazie a una controversa legge anti-terrorismo, che molte associazioni per il rispetto dei diritti umani denunciano regolarmente . Dotato di un assegno di 25mila dollari, il premio Unesco porta il nome del giornalista colombiano Guillermo Cano, assassinato nel 1987 per aver denunciato le attività dei potenti baroni della droga del suo Paese.
Premio Unesco per la stampa a Reeyot Alemu
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