A Pordenone il 17 novembre viene eseguito per la prima volta un concerto per otto voci e sedici musicisti su testi dell’intellettuale nel centenario della nascita.
Nel corso della sua vita Pier Paolo Pasolini ha trascorso molto tempo a Casarsa della Delizia, in provincia di Pordenone, dov’era nata sua madre. Così, visto anche l’amore per la lingua di quelle terre che sentiva profondamente sue, si comprende il senso del concerto per otto voci e sedici musicisti – su testi proprio di Pasolini – messo in scena al Teatro Verdi di Pordenone per la prima volta il 17 novembre 2022, anno del centenario della nascita di PPP. E titolo dell’opera è proprio In Nomine PPP – Cantata per Pier Paolo Pasolini, firmata da Stefano Gervasoni e accompagnata da un video di Paolo Pachini. L’ensemble vocale è Company of Music, mentre l’ensemble strumentale è Ensemble Phace, con la direzione musicale di Nacho de Paz.
Una Cantata inedita sulle parole di Pasolini
Questa originale e inedita Cantata – tra elementi di musica elettronica, voci, contributi multimediali e proiezioni video – è stata scritta dal compositore bergamasco per 8 voci e 16 musicisti su testi di Pier Paolo Pasolini appositamente selezionati dal docente e musicologo Roberto Calabretto. Una composizione che è un dialogo aperto con la storia e intende segnare la nascita di un nuovo pensiero musicale su quel crinale di confine tra barbarie e civiltà, al centro della visione pasoliniana. La cantata di Gervasoni fa particolare riferimento al ruolo politico-culturale di Pasolini all’interno della società italiana ed europea degli anni ‘60 e ’70. Poesie e scritti selezionati pongono l’accento sui contenuti e sui valori dell’opera letteraria e cinematografica di PPP, sottolineandone la profondità e l’impressionante attualità.
Linguaggi contaminati
Dalla contaminazione dei linguaggi emerge un’espressione coerente con lo sguardo crudo di Pasolini, il cui potere educativo mette a nudo le cose e le rende esemplari, tanto più oggi, in un mondo globalizzato, del cui intreccio fra moderno e ancestrale il poeta era stato profeta. Obiettivo di questo evento in prima mondiale è approfondire ulteriormente il pensiero musicale di Pasolini, che riconosce a musica e suoni, annidati nella parola o accostati ad altri codici, la capacità di oltrepassare i confini visibili del reale ed evocarne il mistero: il tutto, alla ricerca di una autenticità il più possibile vicina alle nostre radici e alla terra abitata dagli uomini.
di Daniela Faggion