Il rapporto Global Soft Power Index 2025 di Brand Finance analizza come i marchi italiani siano tra i più amati e i più raccomandati al mondo.
Nel panorama globale, i prodotti e i brand italiani si distinguono per la loro eccellente percezione. Secondo il report di Brand Finance, società di consulenza leader nella valutazione degli asset intangibili basata a Londra, i marchi italiani sono tra i più amati e raccomandati, posizionandosi alla pari con i competitor americani e giapponesi. Questa analisi, condotta su un campione di oltre 170.000 persone in più di 100 paesi, rivela significative opportunità di crescita nell’export, specialmente in mercati emergenti.
Il Global Soft Power Index 2025 evidenzia l’ottima reputazione dei brand italiani e sottolinea che l’amore per i prodotti italiani porta con sè potenziali margini di crescita, soprattutto negli Stati Uniti, dove i marchi italiani sono già ben radicati, e in paesi come Cina, India e Arabia Saudita, dove la presenza è ancora limitata.
Gli Stati Uniti rappresentano il terzo mercato per i prodotti italiani, con un forte interesse per l’alimentare, il tessile e i veicoli di lusso. Tuttavia, le esportazioni alimentari italiane verso gli USA mostrano ancora margini di miglioramento, poiché il volume è simile a quello delle esportazioni verso la Germania, nonostante la popolazione americana sia molto più numerosa. Nonostante l’amore per il cibo italiano, la presenza di prodotti autenticamente italiani dunque è relativamente bassa. Questo è un problema non solo negli USA, ma anche in altri mercati emergenti. La scarsità di brand italiani competitivi a livello globale e l’impatto dei dazi sulle esportazioni sono fattori che potrebbero ostacolare la crescita.
Parlando di numeri, il brand Italia vale 2.400 miliardi di dollari, piazzandosi in nona posizione tra i brand Nazione ordinati per valore economico. Anche questa classifica è dominata dagli USA il cui brand vale 37.300 miliardi di dollari. La crescita record del 26% del brand Spagna, che raggiunge così un valore pari a 2.200 miliardi dollari, la avvicina di molto all’Italia.
Fonte foto: Brand Finance
di Antonietta Vitagliano