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20 Luglio 2022 | Innovazione

Prove generali sull’Etna per il prossimo viaggio lunare

E’ prevista nel 2024 la prossima missione sulla luna e per questa ragione sono iniziati i test con i robot che saranno protagonisti della spedizione.

La location scelta per le prove e proprio il più grande vulcano d’Europa, l’Etna che per la sua superficie granulare e gli strati di lava solidificata, ha somiglianze geologiche con il nostro satellite.

Pian del Lago è la zona scelta, a 2500 metri d’altitudine, proprio sotto lo sbuffo del cratere a sud est del monte. Questo è il punto che l’Agenzia spaziale tedesca (Dir) insieme all’Agenzia Spaziale Europea (ESA) hanno scelto per “esercitare i robot”.

Il team dei robot è composto da 4 elementi. I primi due sono stati progettati per lavorare in tandem e per essere autonomi e sapersi muovere senza essere guidati dall’uomo. Lavorano in questo modo: il primo studia il terreno e lo mappa mentre il secondo raccoglie il materiale grazie alla sua mano robotica. E’ un gioco di squadra quando il primo trova qualcosa di interessante e chiama il suo compagno per estrarre il campione.

Al duo si aggiunge un terzo rover di forma più allungata simile a un serpente, pensato con questa struttura perché la sua mission sarà esplorare i tunnel di lava che sono stati scoperti di recente sulla Luna. Infine l’ultimo robot è stato creato dall’ESA, è più grande rispetto agli altri e  deve essere guidato da terra. A manovrarlo in questi test di prova è l’ex astronauta tedesco dell’ESA Thomas Reiter utilizzando un joystick sofisticato e una sorta di esoscheletro che si applica al braccio e trasmette i movimenti al rover. “Abbiamo grandi progetti per la Luna“, spiega Reiter a la Repubblica “Quando torneremo, non sarà solo per fare una foto. Stavolta resteremo. Sull’Etna ci troviamo in un ambiente perfetto per testare gli strumenti”. Poi ricorda: “Avevo 11 anni quando Armstrong e Aldrin scesero sulla Luna. Quando ci ripenso ho ancora la pelle d’oca“.

L’uso dei robot nei viaggi interplanetari riduce fortemente il rischio umano legato a queste spedizioni e garantisce la sicurezza degli astronauti.

I robot vengono realizzati per potersi orientare e muovere in ambienti difficili in completa autonomia. Questo è necessario perché i tempi di propagazione del segnale spesso si allungano e limitano le capacità di controllo dalla Terra. In completa autonomia riescono a lavorare con continuità gestendo l’imprevisto. Non è un caso che la missione si chiama:  Arches: Autonomous Robotic Networks to Help Modern Societies.

Una volta terminata la loro carriera sulla Luna i robot potranno essere impiegati sulla Terra per lavori più semplici come disinnescare ordigni o per la raccolta differenziata. Lavori sempre a servizio delle società moderne.

 

di Sara Giudice

Etna lunare
Di <a href="https://www.telepress.news/author/sara-giudice/" target="_self">Sara Giudice</a>

Di Sara Giudice

Nata e cresciuta a Milano, laureata in Relazioni Internazionali, dal 2021 scrivo per Telepress, dove racconto di cultura, arti in ogni loro forma, lifestyle e attualità, dedicandomi con entusiasmo alla sezione New Video. Il mio percorso di sei anni nell’editoria, subito dopo gli studi, orienta la mia attenzione verso tutto ciò che ruota attorno al mondo del libro, dell’arte e della cultura contemporanea.

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