Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato una legge che stabilisce sanzioni per l’uso di espressioni scurrili nei media. La norma si applica a tutti i tipi di mezzi di comunicazione, comprese le pubblicazioni online. Il vice presidente della Duma di Stato, Sergey Zheleznyak, uno dei promotori del disegno di legge, ha spiegato la necessità di proteggere i bambini dall’influenza nociva dei mezzi di comunicazione. Ma all’origine dell’iniziativa c’è l’utilizzo pubblico del turpiloquio su un blog contro l’élite politica. Il disegno di legge è stato presentato alla Duma nel mese di ottobre 2012 da un gruppo di deputati del partito di governo Russia Unita. La norma per l’uso di un linguaggio volgare nei mezzi di comunicazione prevede ammende equivalenti a 63-95 dollari per i normali cittadini e somme superiori per i funzionari e le persone giuridiche. Ma il testo è abbastanza fumoso: non esiste infatti neppure una lista di parole vietate. A determinare ciò che è considerato osceno, dovrebbero essere linguisti ed esperti di costume. In realtà nel c odice penale c’era già un articolo “ teppismo meno grave ” che riguarda l’uso delle parolacce in pubblico. Prevede una multa o qualche giorno di carcere, a scelta dei poliziotti.
Putin vieta le parolacce, per legge
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