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27 Gennaio 2008 | Attualità

Qtrax unisce i grandi della musica per il peer to peer gratis e legale

E’ noto che i discografici hanno sbagliato quasi tutto nella loro strategia sulla musica digitale, ma da Cannes arriva una notizia che potrebbe rappresentare un punto di svolta anche culturale. Qtrax è il primo sistema di scambio di file musicali peer to peer, cioè direttamente da un computer all’altro, legale e gratuito. Vi hanno aderito Universal, Sony-BMG, Emi e Warner. L’annuncio è stato dato nel corso del MidemNet, la parte specializzata alla tecnologia in rete del salone della musica più importante d’Europa. Qtrax parte alla mezzanotte, ma non in Italia che non è tra i nove paesi scelti per la fase di test. Come guadagnano le case discografiche con Qtrax? Con la pubblicità. Quando si naviga alla ricerca dei brani e quando si scaricano, si è obbligati a vedere degli inserti pubblicitari. Che limitazioni ha? Il formato di interscambio non è compatibile con gli Ipod , ma è solo questione di tempo. Inoltre è previsto un Drm, cioè una licenza digitale collegata a ogni brano che non limita le copie sui computer, ma non consente di produrre dei Cd. Il Drm registra le volte che un brano viene ascoltato per calcolare i diritti da corrispondere agli autori che si distribuiscono i ricavi pubblicitari. Il dubbio che ci sia qualche discografico furbetto che utilizzerà i Drm per dare una sbirciatina alle librerie dei nostri computer ? Qualche dubbio c’è, bisogna vedere quanto Allan Klepfisz, creatore di Qtrax, saprà farsi da garante nei confronti degli utenti. L’offerta di Qtrax si espande anche alla musica dal vivo e ai filmati di informazione, sempre sulla musica. Nella sezione Last night sarà addirittura possibile trovare pezzi di concerti suonati la sera prima in molti paesi del mondo. Come funzioni il meccanismo di acquisizione di questi contributi è ancora oscuro, perché creare una struttura di invio di file audiovisivi da ogni parte del pianeta in tempo reale non pare una cosa poi tanto semplice né economicamente vantaggiosa. Ma chissà mai che questa volta i discografici invece siano preveggenti.  Dice Klepfisz ad Assante di Repubblica: “Sono stati cinque anni difficili, di lunghe trattative, molti altri che avevano provato a raggiungere questo obbiettivo hanno mollato mentre noi siamo stati testardi e alla fine ci siamo riusciti. Ed è importante che ci siamo riusciti, perché la quantità di musica che viene quotidianamente scaricata illegalmente è cinquanta volte superiore a quella che viaggia attraverso i sistemi a pagamento. Ma la maggior parte del pubblico non vuole scaricare illegalmente, vuole farlo gratis , e noi gli offriamo, finalmente, la possibilità di farlo, senza correre rischi, avendo un sistema tecnicamente molto funzionale, evitando virus o pubblicità intrusiva, offrendo insomma la migliore esperienza possible”.

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