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21 Maggio 2010 | Attualità

(Quasi) Tutti contro Santoro

Dopo il Michele Santoro contro tutti di ieri sera, è la volta di tutti contro Michele Santoro. Il lungo monologo del giornalista in apertura di Annozero ha suscitato la reazioni dei soggetti chiamati in causa. Santoro, nel motivare la sua decisione di recidere il contratto con la Rai, ha puntato il dito contro l’opposizione, rea di non averlo protetto contro i ripetuti attacchi della maggioranza. ” Quei cialtroni del Pd che hanno detto che io mi sono venduto a Berlusconi, quelli non vale la pena nemmeno di prendere un caffè… , aveva affermato il giornalista. ” Pd cialtrone secondo Santoro? Francamente, rimando al mittente l’accusa” , ha risposto Giovanna Melandri (Pd) . “Non ho apprezzato questa offensiva – ha proseguito l’ex ministro – f atta anche con un uso improprio dello spazio televisivo pubblico. Penso che Santoro sia un elemento di ricchezza del servizio pubblico, ma se da grande professionista fa il vittimista, perde punti, non li acquista”. ” Una profonda amarezza è ciò che si prova dopo gli ingiusti attacchi, le falsità e le offese al Pd, lanciate da Santoro ad Annozero” , ha affermato il senatore Fabrizio Morri , capogruppo Pd in commissione di Vigilanza Rai. “Non ci sentiamo davvero né miserabili né cialtroni; forse ingenui, questo sì, perché non siamo riusciti altrettanto bene come con lui, a difendere adeguatamente tutti quei giornalisti che, guadagnando molto meno di Santoro, provano quotidianamente a contrastare l’informazione berlusconiana in Rai e non possono negoziare alcuna buonuscita”. Più accomodante Vincenzo Vita, senatore e membro della Commissione parlamentare di Vigilanza: “Vorrei dire a Michele Santoro, per il quale ho stima da sempre e che qualcuno di noi ha difeso in tutti i passaggi della sua esperienza e persino in qualche asperrima polemica ultima, che non può metterla solo così. Certo, noi siamo perché lui rimanga, però allora rimanga. Noi ti diciamo rimani, però rimani”. “Vorrei che lo stesso Santoro ci chiarisse un po’ quali accordi cha preso con la Rai, perchè già una volta accadde che se ne andò dalla Rai: non è un delitto andar via dalla Rai, però lo si dica”. Sconcerto manifestato da Sergio Zavoli , presidente della Commissione parlamentare di vigilanza Rai: ” L’accusa di moralismo rivoltami da Michele Santoro mi ha sbalordito per la sua infondatezza. In realtà, non c’è chi possa attribuirmi un giudizio di quel genere. E’ semplice: non l’ho mai pronunciato”. “Non ho titolo per dare consigli a Santoro sulla sua permanenza o no alla Rai. Il mio ruolo istituzionale reclama da me opinioni e comportamenti strettamente riferibili alla natura intrinseca della Commissione che presiedo. La morale, per una controversia che assume anche aspetti di carattere personale, la riservo semmai agli spazi della mia libertà privata. Ciò premesso dovere mio e della Commissione sarà di approfondire, ovviamente con la massima equità quegli aspetti della vicenda che investano la funzione, i doveri e la prassi del Servizio pubblico, con le responsabilità di tutti i soggetti chiamati in causa. A questo scopo e’ parsa ragionevole la proposta di un’audizione del direttore generale, prof. Mauro Masi”. Punta il dito contro la Rai, invece, Pierlugi Bersani , segretario del Pd: “La Rai èun’azienda pubblica davvero strabiliante: accetta di buon grado di danneggiarsi togliendo trasmissioni di approfondimento in piena campagna elettorale ed è disposta a spendere perché un grande conduttore se ne vada”. Per Bersani “Berlusconi che ne è oggi addirittura il ministro, occupa la Rai come e quando vuole riempiendo di propaganda telegiornali e trasmissioni di intrattenimento e poi se ne lamenta e, a giorni alterni, minaccia il canone” . Per il segretario democratico “una situazione simile non può essere accettata”.   Dalla parte di Santoro anche Walter Veltroni : ” Adesso che tutti lo attaccano e gli saltano addosso io, che in passato ho avuto idee molto diverse dalle sue, vorrei difenderlo, perchè la fine di Annozero è prima di tutto un danno per la Rai”. “Un signor giornalista – riconosce l’ex segretario del Pd- che si rapporta con la sua azienda. Tratta una liquidazione, non fa una trattativa politica. Quando si giudica un personaggio così si mette sul piatto una carriera, non un singolo gesto”.   “L’Italia dei Valori sta con Santoro. Ci auguriamo che possa continuare a svolgere il suo lavoro in Rai e non ci interessa se con contratto da dipendente o come collaboratore esterno. L’importante e’ che un giornalista dalla schiena dritta, qual e’ Santoro, possa continuare ad operare senza alcuna censura” , ha affermato il presidente dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro.

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