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1 Ottobre 2014 | Economia

Raddoppia il crimine online. Facebook il più colpito

Il rapporto Clusit e’ stato redatto da un team di esperti italiani. Presentato in occasione del Security Summit di Verona (2 ottobre) , evento organizzato dall’agenzia Europea per la sicurezza informatica ENISA, con il supporto per l’Italia del Clusit. La principale tecnica di attacco sui social è il ‘ phishing ‘; la piattaforma piu’ colpita e’ Facebook , seguono LinkedIn e Twitter , ma sono in crescita le minacce sui social con finalita’ di ‘dating online’ (come Badoo ). Andrea Zapparoli Manzoni, co-autore del rapporto Clusit insieme ad una decina di esperti spiega all’Ansa che “Riguardo gli attacchi a banche e governi la grande diffusione di sistemi obsoleti come Windows XP ha aumentato senz’altro la superficie di attacco ed ha ridotto fortemente la capacita’ dei difensori di proteggere dati e reti. E’ urgente che questi sistemi siano aggiornati, soprattutto nell’ambito dei POS-Bancomat e nella Pubblica Amministrazione”, Oltre al Cybercrime, t ra i fenomeni piu’ significativi emersi, c’e’ la crescita – anche in Italia – dell”hacktivism’ (29%), cioe’ “gruppi antagonisti di varia natura che realizzano attivita’ di disturbo sul web”, sempre piu’ di estrazione non occidentale. In aumento anche le attivita’ di Cyber spionaggio (+37% rispetto al secondo semestre 2013 secondo i dati analizzati da Clusit) che causano perdite sempre maggiori sia ai governi che alle imprese private. Nel futuro, secondo gli esperti, ad essere colpiti saranno sempre di piu’ i sistemi ‘cloud’ (le archiviazioni dati sulla nuvola), le piattaforme ‘mobile’ vista la diffusione di tablet e smartphone ma anche le criptomonete come i Bitcoin. “Le minacce che incombono sono radicalmente cambiate negli ultimi 4-5 anni, l’unica strategia possibile e’ quella della prevenzione”, sottolinea Andrea Zapparoli Manzoni. “Bisogna riuscire a coinvolgere i cittadini, le imprese e le istituzioni in un cambiamento sostanziale di mentalita’. Non e’ piu’ un gioco per pochi hacker burloni, ma un problema di salute pubblica molto serio”.

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