Il consiglio di amministrazione della Rai ha bocciato le nomine proposte dal direttore generale. Una situazione molto imbarazzante per l’azienda che ora ha di fatto sfiduciato Cappon sulla riorganizzazione. In una nota la Rai spiega con inusuale sintesi che ”Il Consiglio di Amministrazione della Rai ha votato sulle proposte presentate dal direttore generale per il rinnovo delle cariche di Rai Cinema, Rai Sat, NewCo Rai International, per la direzione di Raidue e la direzione del Coordinamento Sedi. La votazione si è svolta come prevede il regolamento a scrutinio segreto. Le proposte non sono state approvate” Il direttore generale aveva ottenuto un via libera sia sul metodo, sia sul merito anche da parte del ministero di controllo, quello delle Comunicazioni. Questo appoggio è stato ribadito a Cappon anche dopo la bocciatura dell’intero pacchetto di nomine messo a punto dal Dg. Secondo ambienti politici, quindi, non esiste “una questione Cappon” con la possibilità che alle vicende di oggi sia legata l’ipotesi di sue dimissioni, ma piuttosto la situazione di stallo creatasi all’interno del Cda evidenzia l’anomalia dell’attuale assetto del Consiglio e la necessità di interventi. Il consigliere Carlo Rognoni è laconico e parecchio arrabbiato: “Con il voto di oggi si apre uno scenario di stallo in cui una maggioranza di centrodestra tiene in ostaggio la Rai. Sulle due votazioni importanti che erano quelle riferite a Minoli e Freccero, il voto è stato univoco. Dopo di che – aggiunge Rognoni – su Barbera c’è stata un’astensione di troppo. Io posso solo dire che sono sicuro di non essere stato io. È comunque una cosa che mi rattrista anche se a mio avviso è nata quando si è capito come sarebbe stato l’esito delle due votazioni davvero importanti”. Rognoni ribadisce che, a suo avviso, “il problema di Raidue rimane aperto: è la rete generalista che soffre di più in questo momento. Quella di Cappon era una proposta importante per l’azienda. E poi il centrodestra ha perso l’occasione di votare Freccero a Rai Sat, con una delega sui contenuti digitali. Un voto, dopo il quale, sarà difficile sostenere che si vuole il bene della Rai”, conclude. Un altro consigliere d’amministrazione Rai, Giuliano Urbani , chiede: “Perchè Cappon ha portato al macello questi nomi proponendoli per le collocazioni sbagliate? Perchè ha cercato la rottura su questi nomi? Questo o è masochismo o è disegno politico. Ed è facile in Rai propendere per la seconda ipotesi. Ora i problemi che c’erano prima -sottolinea Urbani – rimangono tutti, ingigantiti. In Rai c’è una situazione bloccata e fortemente atipica. C’è un Cda con un dg le cui proposte vengono bocciate. E c’è un un dg con un consiglio che gliele boccia”. Urbani, esprime “molto rammarico per la votazione di oggi, ancorchè l’abbiamo ‘vintà noi”, dice. “Si poteva evitare questa crisi mettendo le persone giuste al posto giusto e non le persone sbagliate al posto sbagliato”, prosegue il consigliere. Scende in campo anche l’ Usigrai ,il sindacato dei giornali dell’azienda: ”Siamo fortemente preoccupati per i segnali di grave instabilita’ che continuano ad emergere dal consiglio di amministrazione della Rai – dice Carlo Verna , segretario generale dell’organizzazione – . Ancora una volta la discussione in cda su nomine indispensabili all’azienda ha portato ad uno stallo vero e proprio. Questo clima non consente certo al direttore generale Claudio Cappon di operare come dovrebbe e vorrebbe”, afferma Verna in una nota, annunciando che ”l’Usigrai non permetterà che sia ulteriormente indebolita la capacita’ gestionale dell’azienda di servizio pubblico. Siamo pronti alla mobilitazione se si impedisce alla Rai di imboccare quella strada di modernizzazione indispensabile per avere un futuro nella competizione radiotelevisiva e multimediale del nostro paese. Ne parleremo nell’assemblea convocata giovedi’ prossimo 15 marzo – conclude Verna – cui interverranno tutti i comitati di redazione della Rai”. Per Giuseppe Giulietti membro della commissione di Vigilanza Rai “Quello che è successo è sconcertante. Un tentativo di sabotare la Rai dall’interno. Chiunque abbia a cuore il servizio pubblico non può più consentirsi distrazioni. Non è il momento dell’indignazione ma di azioni immediate, serie ed efficaci. Quello che è accaduto oggi alla Rai – afferma Giulietti – è la cronaca di un delitto annunciato, una vera e propria pugnalata alle spalle nei confronti dell’autonomia del servizio pubblico. Quello di oggi non è solo un attacco al direttore generale Cappon ma un vero proprio tentativo di impedire qualsiasi ipotesi di riforma della Rai» Il responsabile comunicazione dell’UDC, senatore Francesco Pionati dice: “Quello che sconcerta è lo sconcerto di Giulietti, per il quale i consiglieri di amministrazione della Rai sono a sovranità limitata e hanno un solo diritto: votare come vuole la sinistra. In realta’, grazie a Dio, viviamo in uno Stato di diritto e i consiglieri di amministrazione della Rai hanno il diritto di esprimersi come ritengono nell’interesse dell’azienda. A riflettere deve essere il direttore generale Cappon che dovra’ orientare le proprie scelte con una maggiore capacita’ di ascolto alle reali esigenze aziendali piu’ che a qualche sollecitazione esterna”. Per il consigliere Rai Sandro Curzi ‘ ‘la votazione di oggi nel cda della Rai e’ assai grave. Sono state bloccate ancora una volta alcune proposte del direttore generale per il necessario rinnovamento dei quadri dirigenziali. Si trattava di poche nomine, ma in qualche caso assai significative (si pensi solo a nomi come Minoli, Freccero e Barbera), direttamente legate all’urgenza di una innovazione del prodotto. Ma e’ anche grave – continua Curzi in una nota – la maniera assai poco trasparente con la quale si e’ giunti a questa bocciatura. Per la prima volta, su richiesta del consigliere Urbani, il cda ha votato a scrutinio segreto, quasi a voler tutelare impropriamente la volonta’ di qualche consigliere di contribuire di fatto alla paralisi aziendale senza assumersene la responsabilita’. Non e’ in questo momento il caso di trasformarsi in poliziotti o giudici, per cercare di individuare esattamente chi ha votato e come. Rimane il fatto che non e’ con questi metodi da bassa politica che si puo’ gestire un’azienda importante come la Rai”. ”A questo punto – conclude Curzi – consiglio e direzione generale debbono rapidamente dimostrare di essere capaci, anche rompendo schemi precostituiti, di dare alla Rai l’assetto di cui ha bisogno, pena una loro esplicita dichiarazione di impotenza”. Roberto Ciullo , responsabile informazione e editoria Ds dice: “La destra paralizza la Rai.I consiglieri della CdL oggi hanno gettato la maschera e mostrato la loro reale volontà: colpire e affondare il servizio pubblico radio- tv”: Non è bastata la buona volontà e il coraggio mostrati dal presidente Petruccioli e dal dg Cappon che hanno cercato di difendere la dignità della Rai. La misura è ormai colma – conclude Ciullo – , è ora che il governo, sulla base delle leggi esistenti, assuma quei provvedimenti che consentano alla Rai di uscire dalla paralisi”. Chiama in causa Padoa-Schioppa Renzo Lusetti , responsabile dipartimento informazione: “E’ estremamente grave il fatto che i cinque consiglieri d’Amministrazione di centrodestra, tra cui anche il consigliere nominato dal ministero dell’Economia, abbiano bocciato in modo del tutto pregiudiziale tutte le proposte avanzate dal Direttore Generale Rai”. E’ quanto afferma in una nota . A questo punto – aggiunge – chiediamo al ministro Padoa-Schioppa di intervenire e non continuare ad avallare un comportamento in netto contrasto con gli interessi dell’azienda Rai, che continuando cosi’ finira’ alla paralisi. Quello che trovo semplicemente vergognoso – prosegue – e’ che cio’ avvenga per colpa del consigliere del Tesoro che invece di rappresentare l’interesse pubblico, come dovrebbe,difende solo la sua parte politica”. Per Lusetti “basta in proposito guardare alla qualita’ delle persone proposte da Cappon ed alle loro capacità professionali rispetto ai ruoli aziendali per i quali erano stati designati – conclude il deputato dielle – per comprendere come la bocciatura dei consiglieri Rai di centrodestra sia stata solo una scelta politica” il Presidente della commissione di Vigilanza Rai, Mario Landolfi (An) ha dei sospetti sul direttore generale: “Cappon è persona troppo esperta di vicende Rai per non prevedere che avrebbe perso il braccio di ferro con il CdA sulle nomine. Anzi sei volte su otto l’esito delle votazioni e’ andato oltre i tradizionali steccati di maggioranza ed opposizione. Poiché Cappon e’ persona che conosce l’Azienda e poiche’ non è un irresponsabile e’ lecito chiedersi chi o che cosa abbia ispirato il suo anomalo comportamento. Ma questo, probabilmente, lo capiremo dagli sviluppi della situazione nelle prossime ore”. Dallo stesso partito la voce di Maurizio Gasparri dell’esecutivo di Alleanza Nazionale: “I vaniloquenti della sinistra tacciano e si informino: le errate proposte di uno scadente direttore generale della Rai sono state quasi tutte bocciate a scrutinio segreto, anche con i voti dei consiglieri di amministrazione dell’area di centrosinistra. “Il consiglio ha così dimostrato una sua autonomia rispetto allo scadente esecutore di ordini di area governativa. La spaccatura della sinistra pone fine al vergognoso assedio a Petroni e al consiglio d’amministrazione pienamente legittimo e mette in difficoltà un direttore che ha fatto proposte ritenute evidentemente sbagliate anche dalla sua parte politica. Prodi – conclude – faccia cessare l’assalto alla Rai e se ne vada a casa a guardare la tv”.
Rai: bocciate le nomine. Il Cda congela l’azienda

Guarda anche: