Nel giorno in cui doveva partire l’iter parlamentare della riforma della Rai, la Casa delle Libertà ha chiesto alla Conferenza dei capigruppo di unificare la riforma della Rai con il ddl in discussione alle commissioni Cultura e Trasporti della Camera e dedicato alla transizione al digitale terrestre. La relazione del senatore Esterino Montino doveva avviare l’iter, ma tutto si ferma e aspetta . “Il governo – ha fatto sapere Montino – si è riservato di decidere e quindi il presidente del Senato Marini ci ha chiesto di soprassedere nella discussione in attesa delle decisioni del governo” L’esponente dei Ds si augura che i due provvedimenti non vengano unificati altrimenti “bisognerebbe ricominciare tutto da capo. Se il governo deciderà diversamente ripartirà la prossima settimana la discusione del ddl di riforma Rai” La richiesta che la legge venga inviata alla Camera e accorpata al ddl Gentiloni è stata avanzata ieri dal capogruppo della Cdl Renato Schifani in conferenza dei capigruppo e la commissione Lavori pubblici di Palazzo Madama ha deciso di rinviare i propri lavori in attesa delle decisioni del governo. Intanto bisogna annotare ben oltre 600 gli emendamenti presentati da maggioranza e opposizione al disegno di legge Gentiloni per la riforma del sistema radiotelevisivo. Il diretto interessato, il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, dice che il ddl potrebbe arricchirsi nel corso della discussione in Commissione alla Camera, di un nuovo articolo “specifico per l’emittenza locale” . Parlando all’assemblea dell’associazione Aeranti-Corallo, Gentiloni ha annunciato di essere d’accordo “con le molte proposte avanzate dai parlamentari che chiedono disposizioni sull’emittenza locale” Il ministro non lo ha detto esplicitamente, ma dovrebbe essere aggiunto al testo attuale un articolo 3 bis, che dovrebbe contenere norme sull’emittenza locale con riguardo all’uso delle frequenze, alla pubblicità e anche alle rilevazioni degli ascolti. Parlando ai soci dell’Aeranti-Corallo, Gentiloni ha sottolineato che “l’emittenza locale ha sicuramente un futuro, anche in uno scenario di globalizzazione . L’esigenza di un’informazione radicata sul territorio sarà sempre forte. Certamente la differenza la farà l’innovazione e la capacità di comprendere i gusti del pubblico” Il ministro ha poi ribadito che la riforma del settore televisivo da lui presentata, e all’esame della Camera, “è lo strumento per aumentare il pluralismo riducendo le posizioni dominanti su pubblicità e frequenze. La transizione al digitale non deve tramutarsi in un taglio alle presenze e al pluralismo televisivo” Infine, un preciso impegno con riguardo alla Rai: “Il Governo si batte per rafforzare il servizio pubblico ma questo non dovrà fare concorrenza all’emittenza locale sul territorio utilizzando fondi statali”
Rai: Cdl blocca l’iter per la riforma

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