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10 Novembre 2014 | Attualità

Rai, fai la differtenza

La tv pubblica deve essere differente o, per dirla con le parole della presidente della Rai Anna Maria Tarantola, ‘Making the difference’. Per la presidente questo è “il primo comandamento cui deve rispondere qualsiasi servizio pubblico radiotelevisivo ed oggi – nel mondo multipiattaforma e digitale – qualsiasi media di servizio pubblico”. L’impegno. più che la dichiarazione, è stato pronunciato a ‘Missione per il Servizio Pubblico radiotelevisivo’ nel corso del Missione, indipendenza e governance’ che si sta tenendo a Roma. “Purtroppo – ha aggiunto Tarantola – in Italia, negli ultimi vent’anni, si è spesso cercato di dimostrare il contrario e cioè che la Rai è come i suoi competitors , che i suoi programmi sono intercambiabili con quelli della concorrenza. E purtroppo questa posizione è stata fatta propria in passato anche dalla Rai stessa , nella rincorsa all’audience ed agli introiti pubblicitari. Ed invece no. Non può esser così. Con fatica e sacrificio abbiamo rinunciato a programmi costosi ma di grande successo, a qualche reality show di fama internazionale, perché non li ritenevamo consoni alla missione del Servizio Pubblico”. “Crediamo che i cittadini abbiano percepito questi segnali di diversità e discontinuità rispetto al passato, anche prossimo. Noi non abbiamo altra scelta – ha aggiunto Tarantola – che ‘fare la differenza’ rispetto all’offerta dei privati. Non solo rispetto alle tv commerciali (che hanno come primo, rispettabile scopo quello di far profitto vendendo agli inserzionisti il tempo di attenzione dei loro telespettatori) ma anche rispetto alle TV a pagamento (che hanno per scopo, anch’esso rispettabile, di fare profitto e di fornire un’offerta su misura ma solo a chi se la può permettere), nonché (ai giorni nostri) rispetto al mondo di Internet, dove alcuni giganti mondiali, non rispettano la privacy dei cittadini e vendono non più tempo di attenzione agli inserzionisti, ma addirittura la vita privata e le informazioni più intime degli internauti al migliore offerente. La Rai, come qualsiasi altro servizio pubblico, deve essere differente e deve anche apparire ed esser percepita come tale dai cittadini”.

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