Tramite una missiva del direttore generale Mauro Masi, la Rai ha intimato ai suoi dipendenti e ai responsabili dei programmi di evitare l’uso del televoto e di inserti di fiction per trattare/approfondire argomenti concernenti processi legali ancora in corso di svolgimento. La polemica circa metodi e modi per interpellare i telespettatori e arricchire le informazioni tramite l’uso di spezzoni recitati è scaturita in riferimento a Il fatto del giorno , trasmissione condotta da Monica Setta che fa ampio uso del televoto. ” Sono assolutamente d’accordo con il dg, lo è praticamente tutto il Cda – ha detto chiaramente il presidente di Viale Mazzini, Paolo Garimberti, riferendosi alla diatriba in corso – In particolare, la discussione ha riguardato la trasmissione Il fatto del giorno, dove c’è un televoto che consideriamo improprio. Anzi, proprio da lì è partita l’idea di sopprimerlo del tutto dalle trasmissioni che trattano di processi ancora in corso ”. Garimberti ha poi ammesso che in consiglio d’amministrazione si è parlato, per lo stesso motivo, dell’uso degli inserti narrativi fatto da altri programmi, in particolar modo Annozero. Chiamato indirettamente in causa, Michele Santoro non ha esitato nel ricordare che “me ntre esistono chiare normative che impediscono l’uso del televoto o dei sondaggi su vicende giudiziarie, non ci risulta che vi siano leggi, sentenze o regolamenti di qualsivoglia autorità che impediscano di fare cronaca giudiziaria con l’uso di attori ” Il giornalista allarga poi la sua posizione a difesa del diritto di cronaca, a suo parere strettamente legato alla vicenda: “ Siamo convinti che sia necessario tutelare il diritto di cronaca, la libertà di espressione e la creatività di ogni trasmissione – ha dichiarato – Riteniamo quindi che la questione non si possa risolvere emanando una circolare , ma che sia compito del Cda della Rai fare una valutazione approfondita”
Rai, no a docu-fiction e televoto su processi in corso. Santoro non ci sta

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