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3 Giugno 2009 | Attualità

Rai, polemica su spazi per elezioni europee

Si avvicina la consultazione elettorale e divampa la polemica sulla par condicio, in casa Rai. La lista Bonino-Pannella , dopo lo sciopero della sete di dieci giorni fa proclamato e infine interrotto dal leader radicale, prosegue la protesta contro l’ostracismo della tv pubblica verso i suoi candidati. Emma Bonino ha cominciato uno sciopero della fame, in contemporanea all’occupazione di uno degli uffici Rai a Saxa Rubra. Nel frattempo, il partito ha presentato una denuncia per abuso d’ufficio e omissione d’atti d’ufficio nei confronti dei tre direttori dei telegiornali della Rai e del direttore generale dell’azienda di Viale Mazzini, Mauro Masi. In particolare, secondo i rilievi mossi dai radicali, i diversi direttori di rete e di testata e il direttore generale non avrebbero adempiuto, ognuno per la sua singola posizione e responsabilità, alle direttive dell’Agcom , in cui si raccomandava un riequilibrio in favore della lista Bonino e delle altre minori. La rabbia radicale trova sostegno in un’altra delle piccole voci che saranno presenti alle consultazioni di giugno: La Destra, capitanata da Francesco Storace . “ Sulla Rai sono giustificate le proteste, come quella della Bonino, contro una censura ignobile. Lamento però il fatto che ti danno spazio solo se alzi la voce. La nostra colpa è stata invece quella di mettere in campo una protesta civile, ma abbiamo intenzione di trascinare in tribunale i vertici del servizio pubblico per come è stato trattato il nostro simbolo” ha dichiarato all’Ansa l’ex governatore del Lazio. In questo turbinio di attacchi, illazioni, denunce, l’Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) dice di aver riscontrato, analizzando gli ultimi dati, un parziale riequilibrio nei confronti delle presenze in tv della lista Bonino-Pannella e delle altre formazioni minori. Resta però vivo l’ordine a un rispetto rigoroso degli spazi da dare a ciascun partito, secondo par condicio. Rai, Mediaset e le altre emittenti private dovranno dunque completare l’opera di riequilibrio entro la fine della campagna elettorale.

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