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19 Marzo 2008 | Innovazione

Rapporto Ue sulle Telecomunicazioni punta il dito contro il gap digitale nel nostro paese

Il commissario Ue alle Telecomunicazioni, Viviane Reding, è tornato a bacchettare l’Italia sul fronte dello sviluppo della banda larga. Sulla base del Rapporto della Commissione Ue sulle Tlc, in Italia il tasso di penetrazione della banda larga è fermo al 17% , al di sotto della media dell’Unione europea del 20%.  Tirata d’orecchie della commissaria Ue anche per il tempo necessario in Italia, fino a 20 giorni, per trasferire il proprio numero telefonico da un operatore all’altro, mentre  la riforma Ue prevede solo un giorno. Per ciò che concerne il servizio 112, il numero per le chiamate d’emergenza, Viviane Reding ha affermato che “in Italia continua a non funzionare correttamente”.  Sulla questione della separazione funzionale della rete Telecom, la commissaria ha rimandato la decisione al regolatore italiano: “io ho detto chiaramente ai Regolatori che se pensano che la separazione è quello che serve, allora devono presentare la loro proposta alla Commissione Ue”, ha spiegato. Riconosce le note positive contenute nel rapporto, il presidente dell’autorità per le Telecomunicazioni, Corrado Calabrò, che ha evidenziato che la Commissione europea “dà atto dei numerosi primati italiani in materia di Umts, televisione mobile e portabilità del numero “.  Calabrò sottolinea che “il settore delle telecomunicazioni, in un momento congiunturale particolare, contribuisce, unico in talia, alla riduzione dei prezzi nella misura del 14%. E’ con legittima soddisfazione che rilevo che la Commissione Europea ha registrato il grande sforzo compiuto quest’anno dall’Agcom a tutela dei consumatori. Si è trattato di un lavoro lungo, complesso e difficile, svolto lontano dai riflettori, che oggi comincia a dare i suoi frutti”.  Il successo conseguito, continua tuttavia, “è però un punto di partenza. C’è ancora molto da fare per garantire più investimenti nei servizi a larga banda , dove l’Italia non è tuttora in linea con i paesi più virtuosi d’Europa: si tratta di un servizio fondamentale per lo sviluppo socio-economico del paese”. In ogni caso “pur con questo rilievo, che faccio dal mio insediamento, anche nelle relazioni al Parlamento, non posso non manifestare il nostro compiacimento per la fotografia di un settore, quello delle telecomunicazioni, in continua crescita e governato da buone regole, uguali per tutti, dettate da questa Autorità in posizione di assoluta indipendenza. In presenza di una difficile congiuntura non è poco”.

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