Per la storica sede del Corriere della Sera in via Solferino Rcs Media Group ha firmato i “ contratti preliminari di vendita e affitto” al fondo americano Blackston ma i giornalisti continuano la battaglia per salvare l’edificio. Il comitato di redazione pubblica oggi sul quotidiano milanese un duro comunicato in cui dice che “dopo 109 anni il palazzo viene svenduto alla finanza speculativa” e cita i nomi – uno per uno – degli azionisti responsabili di questa scelta . I giornalisti protestano insieme ai colleghi della Gazzetta dello Sport e ai poligrafici rappresentati dalla Rsu e rilanciano l’ appello a firmare contro la cessione, una “svendita alla finanza speculativa”. Alla testata del giornale spetta il diritto di prelazione per l’edificio che la soprintendenza ai beni architettonici ha vincolato. L’efficacia del contratto di vendita firmato da Rcs e Blackstone per il passaggio di proprietà – scrive Rcs Group – “ sarà sospensivamente condizionata al mancato esercizio del diritto di prelazione da parte delle autorità competenti, con riferimento al vincolo apposto sull’edificio storico dalla direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Lombardia, su richiesta della soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Milano“. Lo comunica il gruppo Rcs nella nota in cui annuncia la firma del contratto di vendita dell’intero immobile di via Solferino e via San Marco. Il valore complessivo è di 120 milioni di euro ma vale per tre blocchi. “Il comparto immobiliare verrà suddiviso in tre porzioni che rappresenteranno tre blocchi distinti: blocco 1 (edificio storico sede del Corriere della Sera in via Solferino), blocco 2 (area sita su via Moscova e via San Marco), blocco 3 (area su via Balzan) ”. Per il primo blocco la cifra è, come ricorda il cdr, di 30 milioni.
Rcs firma il preliminare per vendere via Solferino

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