Consiglieri e soci di Rcs si sono riuniti con il presidente Angelo Provasoli e con l’ad Pietro Scott Jovane che li ha aggiornati sullo stato di avanzamento dei lavori per il nuovo piano industriale che sarà presentato il 19 dicembre. Il primo punto all’attenzione dei partecipanti è stato la definizione dell’aumento di capitale . La base di partenza è 400 milioni di euro, cifra necessaria a ripianare i 380 milioni di perdite dei primi nove mesi del 2012 e a rendere più gestibile un indebitamento finanziario che si è ridotto a quota 875 milioni solo grazie alla cessione della francese Flammarion. Gli esuberi dovrebbero essere almeno 500 (100 giornalisti e gli altri 400 tra gli impiegati e la controllata spagnola Unidad Editorial) e la ridefinizione del perimetro aziendale che dovrebbe portare a un f orte ridimensionamento dei Periodici con la chiusura di alcune testate settimanali. Al momento, i capisaldi della Rcs del futuro sono due: i Quotidiani e i Libri e non è un caso che alla guida della divisioni che comprende Corriere e Gazzetta sia arrivato Alessandro Bompieri, capo dei Libri. La razionalizzazione più forte dovrebbe essere effettuata condividendo i centri stampa.
Rcs sulla via della trasformazione

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