Il comma 29 del Ddl sulle intercettazioni equipara i blog ai siti di informazione: multe di 12mila euro per la mancata rettifica. Esplode la protesta, non solo virtuale. Il governo ha riproposto il testo del disegno di legge Mastella, passato alle cronache come ‘legge bavaglio’ e contenente il comma ‘ammazza blog’. La rete, e gran parte delle testate giornalistiche, sono nuovamente in fermento per cercare di manifestare, assieme ai lettori, il loro dissenso e spiegare perché questo disegno di legge non fa bene alla democrazia, al paese e ai cittadini. Il ddl impone delle restrizioni allo strumento delle intercettazioni da parte dei magistrati. Ma tocca anche i giornalisti cui sarà vietato pubblicare gli atti di indagine. Le restrizioni non si fermano solo ai professionisti della notizia, ma riguardano anche gli utenti internet che hanno un blog: questi dovranno sottostare ad alcune normative che regolano la stampa. Nello specifico, il comma 29 del Ddl ha agitato molti blogger: esso introduce il diritto di rettifica anche per blog e siti non iscritti come testate giornalistiche. In questa maniera chi intende anche solo tenere un diario online dovrà sottostare a una delle norme che regolano la stampa italiana. In caso di lamentele del soggetto del post o di informazioni errate, la rettifica deve avvenire entro 48 ore. Il blogger che non daranno rettifica potranno subire sanzioni sino a 12mila euro. Il Parlamento prova così a tenere sotto controllo il web.
Rete al guinzaglio

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