E’ cominciata la campagna elettorale e le polemiche politiche si inaspriscono. Il tubo catodico nostrano è stato precocemente anestetizzato dal nuovo regolamento – più restrittivo – sulla par condicio, che ha procurato la sparizione, per un mese, dei programmi di approfondimento Rai. Proprio per questo stravolgimento non previsto dei palinsesti, Altroconsumo e Cittadinanzattiva hanno depositato al Tar Lazio il ricorso contro la delibera del Consiglio di amministrazione della televisione pubblica , che il 1 marzo ha sospeso preventivamente Porta a Porta, Annozero, L’ultima parola e Ballarò. Le associazioni lamentano “l’assoggettamento di tutte le trasmissioni di informazione alle regole della comunicazione politica” e lo svilimento del network di Stato, per altro sovvenzionato dai cittadini: “Se il servizio pubblico abdica ai propri doveri di fornire pluralità di contenuti informativi in vista delle elezioni amministrative – si legge nei documenti del ricorso – gli utenti non riconosceranno più la funzione di servizio pubblico alla Rai. Funzione per la quale gli utenti pagano il canone” Il pubblico protesta , mentre i diretti interessati (conduttori e autori dei programmi saltati) cercano vie alternative per proseguire il loro lavoro. “ Se non possono venire i candidati da noi, andremo noi da loro” , dice Giovanni Floris, prospettando l’idea di un Ballarò itinerante tra le Regioni, alla ricerca di informazioni e curiosità sui temi elettorali. “ Abbiamo già contattato gli staff di alcuni candidati e altri ne contatteremo oggi – prosegue il giornalista – proponendo loro di ospitare nei capoluoghi di regione un talk itinerante. Si potrebbe fare in un teatro, o in un qualsiasi luogo pubblico, dovunque insomma, visto che non possiamo andare in onda”. Escamotage dettati dalla nevrosi televisivo-elettorale del periodo , verrebbe da dire. “ Non rinunciamo al nostro ruolo di giornalisti – conclude Floris – Ci teniamo a lavorare, tanto più in un momento cruciale della vita democratica come sono le elezioni”
Ricorsi e show itineranti: escamotage da par condicio

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