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24 Ottobre 2012 | Economia

Rigettata class action contro Sony

Un giudice distrettuale americano ha respinto la maggior parte delle accuse della class action avviata dagli utenti del PlayStation Network dopo la violazione dei dati dovuta all’hackeraggio del sistema dell’aprile 2011 .   Pirati informatici riuscirono a impossessarsi dei dati personali, nomi, indirizzi, codici di avviamento postale, password, e-mail, storia dei pagamenti delle bollette, e perfino delle date di nascita di una percentuale non specificata di persone registrate alla piattaforma. L’azione legale è partita nello scorso luglio: i querelanti accusavano Sony di inappropriata protezione delle informazioni personali degli utenti, di mancato rispetto delle procedure standard del settore e di esposizione per gli utenti al rischio di furto di identità .   Nel rigettare la causa nella sua forma attuale, il giudice si rifà a una clausola presente nei termini di servizio che recita: ” non esiste una cosa come la sicurezza perfetta ” e ” non possiamo assicurare o garantire la sicurezza delle informazioni trasmesse” attraverso il servizio. Secondo il giudice, queste due frasi sono sufficienti per affermare che Sony non ha ingannato i clienti o sia stata responsabile della fuga di informazioni sugli utenti .

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