Dopo il nuovo Tg1 arriverà anche il nuovo Tg5, tra fine ottobre e primi di novembre. Lo ha annunciato il direttore Clemente Mimun, che all’inizio sarà anche alla conduzione dell’edizione delle 20, intervenendo ai microfoni dell’ “Alfonso Signorini Show” su Radio Monte Carlo. Il Tg5 non avrà uno studio tecnologico come il Tg1, voluto da Riotta: “ho un’idea diversa rispetto al Tg1. Non vorrei mai avere gli ascolti della Cnn”, ha dichiarato Mimun, “che è molto autorevole e ha molti clienti tra imprese, istituzioni, ecc., ma dal punto di vista dello share non è tra i network di informazione più visti del mondo”. Durante il programma, condotto da Signorini, Mimun ha confermato anche l’indiscrezione che lo vedrà alla conduzione dell’edizione delle 20.00 almeno per i primi tempi: “quando uno fa un cambiamento si assume una responsabilità, e deve portare la croce fino in fondo. Se le cose andranno bene sarà merito di tutti, se andranno male avranno una faccia su cui appuntare le critiche”. Il nuovo studio del Tg5”, ha rivelato inoltre Mimun, “sarà molto più luminoso, sui toni del bianco come i telegiornali francesi, e vedrà alla conduzione volti nuovi, soprattutto femminili che si aggiungono, ha sottolineato, a quelli “bravissimi che abbiamo”: Monica Gasparini, già giornalista al Tg5 degli inizi, Elena Guarnieri, volto storico di Studio Aperto, e Simona Branchetti, che Mimun ha definito tra le più promettenti anchorwoman di Sky News 24.
Rivoluzione dei Tg coinvolge anche il Tg5

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