Edizione numero 46 per la rassegna che, dal 6 al 19 novembre, sintonizza l’Italia con il grande jazz internazionale. Fra gli ospiti Steve Coleman, Danilo Rea e Lady Blackbird. Filo conduttore: Immersivity.
Ventitré concerti annunciati fra l’Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone”, la Casa del jazz e il Monk Club. Il Roma Jazz Festival torna ad animare la Capitale dal 6 al 19 novembre, con un parterre di ospiti nazionali e internazionali che si esibiscono all’insegna dell’esperienza immersiva. Dopo “Jazz for Change” nel 2020 e “Jazz Code” nel 2021, l’edizione 46 della rassegna è all’insegna della “Immersivity” e promette performance interattive ad alto tasso tecnologico, assoli dei grandi musicisti acquistabili con NFT (non-fungible token, ndr.) e suoni che diventano colori grazie all’Intelligenza Artificiale. E ancora fiabe modificate dal pubblico e dalla musica, videoarte, realtà virtuale e programmazione: una declinazione dell’improvvisazione in tutti i suoi significati, dunque, che intende trasformare le performance artistiche in esperienze totalizzanti, per stabilire nuovi legami, ampliare le conoscenze, visitare mondi sintetici e immaginarne di nuovi. E, di questi tempi, potrebbero anche tornare utili.
Da Steve Coleman agli esordienti del collettivo Jemma
Fra gli ospiti ci sono giganti della scena mondiale come Steve Coleman, Spyro Gyra e la celeberrima Mingus Big Band, ma anche protagonisti della nuova scena british come Alfa Mist ed esordienti assoluti come il collettivo Jemma, vincitore del programma LazioSound Scouting 2022. Fra le artiste Lady Blackbird, accompagnata dall’iconica nuvola bianca di capelli, Nuby Garcia, Rosa Brunello e Ramona Horvath. Inarrestabile la spinta all’innovazione di artisti come Danilo Rea, in programma con il progetto cromestetico Soundmorphosis; il pianista Ralf Schmid e i suoi sofisticati software; la carica visionaria di videoartisti come Paolo Scoppola e Claudio Sichel. E visto che non è mai troppo presto per avvicinarsi alla musica, tre appuntamenti anche per i più piccoli: due celebri fiabe scritte dai Fratelli Grimm – “I Musicanti di Brema” e “Cenerentola” – rilette in chiave musicale e teatrale e il concerto “Let’s Save The Planet” della Jazz Campus Orchstra, composta da ragazzi fra i 7 e i 14 anni, in residenza presso la Casa del Jazz.
La luce del jazz
In occasione di alcuni concerti all’Auditorium Parco della Musica sarà attivo un sistema di light design di ultima generazione, in grado di far interagire gli elementi visivi con quelli sonori. Attraverso la connessione fra gli strumenti musicali e uno specifico software, ogni timbro musicale si trasformerà in luce e colore, rendendo i concerti esperienze uniche, in cui iil jazz arriverà alle orecchie e agli occhi. E dagli occhi al cuore.
di Daniela Faggion