Gli apprezzamenti del vice-ministro Paolo Romani ad Augusto Minzolini (“Non mi dispiace, è quello che guardo se voglio essere sicuro di essere informato in una maniera ragionevolmente corretta”), i suoi attacchi a Tg3 (“Fa danni per trenta minuti”) e Parla con me (La Dandini è peggio di Santoro”), la sua delegittimazione di Rainews (“La guardo quando voglio essere sicuro di non essere informato in maniera ragionevolmente corretta”) hanno suscitato reazioni nel mondo italiano della politica e dell’informazione. I comitati di redazione di Tg3 e Rainews stigmatizzano le dichiarazioni del politico del Pdl: “ Non fanno altro che confermare il fastidio che una certa politica prova nei confronti di un’informazione corretta ed equilibrata […] Vogliamo ricordare al viceministro che informazione è cosa diversa dalla propaganda e, soprattutto nel servizio pubblico, è necessario tenere a mente che un’informazione senza bavagli è fondamentale per la democrazia nel Paese. Anche quando risulta scomoda al governo o a una parte politica. E’ forse a questo che si riferisce Romani quando parla di danni causati dal Tg3 e Rainews” Ancor più esplicita l’opinione rilasciato da Carlo Verna, segretario del sindacato Usigrai: “ Parole indecenti. Di Romani abbiamo già chiesto le dimissioni pur sapendo che lui, sì, continuerà a fare danni come viceministro o, vista la fedeltà a Berlusconi, come ministro. Il Tg3 e Rainews sono due testate del servizio pubblico, apprezzate e seguite da molti italiani ma da tempo nel mirino di quei settori della maggioranza vicini al premier” In questo contesto di tensione assume ancor più rilevanza la protesta formale dei giornalisti del canale all-news della Rai , che domani saranno in sciopero contro le difficoltà di ricezione che Rainews sta affrontando dal giorno del passaggio al digitale terrestre. L’iniziativa ha ricevuto l’appoggio di Federconsumatori ma anche di esponenti di maggioranza e opposizione, oltre che di Articolo 21.
Romani, le dichiarazioni della discordia

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