Sindacati inglesi sul piede di guerra dopo l’annuncio di Royal Mail che eliminerà 1.600 posti di lavoro, sei mesi dopo la maggiore privatizzazione dell’ultimo ventennio in Gran Bretagna. Royal Mail ha dichiarato che è essenziale tagliare i costi di 50 milioni di sterline e che potrà risparmiare circa 25 milioni eliminando 1.600 dipendenti, soprattutto manager e impiegati della sede del gruppo, mentre nessun postino perderà il posto di lavoro. I tagli sono necessari “ p er competere nel mercato della consegna di lettere e di pacchi” , ha detto Moya Greene, chief executive di Royal Mail, e rientrano in un trend di lungo termine, dato che negli ultimi dieci anni Royal Mail ha perso 50mila dipendenti. “Invece di offrire un servizio alla nazione, ora la motivazione principale di Royal Mail è quella di macinare profitti – ha commentato Brian Scott, rappresentante del sindacato -. Chiediamo un impegno a non procedere con licenziamenti d’ufficio e a cercare un metodo efficace per trovare un nuovo impiego ai dipendenti all’interno dell’azienda ristrutturata. Se Royal Mail rifiuta, non avremo alternativa al voto di sciopero”.
Royal Mail: prima la privatizzazione, poi i licenziamenti

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