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31 Marzo 2007 | Economia

Rubati i dati di chi ha acquistato nei negozi TK Maxx

Gli hackers si sono introdotti nei sistemi informatici che gestiscono i dati dei pagamenti della catena di abbigliamento TK Maxx estraendo informazioni su oltre 45 milioni di carte di credito e di debito. Tutti coloro che hanno speso soldi negli Stati Uniti e in Europa in questa catena sono ora potenziali vittime di truffe fatte con i loro dati. Lo ha rivelato la TJX, società che gestisce le informazioni di TK Maxx ammettendo che “c’è stata una intrusione non autorizzata da  parte di uno o più pirati informatici che hanno usato software sofisticati per accedere al data centre di Wattford e Framingham, vicino a Boston” dice un comunicato allegato al report annuale della compagnia. Gli hackers si sono impadroniti di dati sensibili relativi agli ultimi quattro anni di transazioni compiute fino allo scorso dicembre. Questi dati comprendono informazioni sulle carte di credito, di debito e anche numeri di previdenza sociale di cittadini statunitensi. Si scopre così che la scorsa settimana in Florida sei persone sono state trovate a usare in un supermercato Wal-Mart dati sottratti alla TJX: cercavano di comprare apparecchi elettronici e gioielli Una buona parte dei dati di questi 45 milioni di carte sarebbero ormai relativi a carte scadute, ma 15 milioni sono tuttora attive e i loro proprietari a rischio. Che ci fosse stata una furto di informazioni già lo si era sospettato all’inizio dell’anno. Alcune banche avevano chiesto spiegazioni, ma JTX aveva negato che ci fossero state intrusioni nei suoi sistemi informatici. Successivamente aveva detto che effettivamente erano stati prelevati i dati di un milione di carte. Ora si scopre che gli hacker hanno fatto man bassa di quattro anni di informazioni e in un numero ben diverso. TK Maxx è una catena di negozi che vende marche celebri a prezzo scontato. Tra cui vestiti di stilisti italiani. Ha punti vendita in tutti gli Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna e Irlanda.

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