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10 Febbraio 2009 | Attualità

Safer Internet Day per la sicurezza online dei più piccoli

Oggi è la giornata del Safer Internet Day, giornata mondiale che coinvolge 50 paesi per un utilizzo più responsabile e sicuro di internet e delle nuove tecnologie da parte dei più giovani. In tutta Europa ci saranno vari eventi volti a ricordare che il web presenta dei pericoli ai quali i più piccoli possono essere maggiormente esposti. Sul sito SidFair sarà possibile scaricare, da oggi fino al 24 febbraio, risorse e video utili a comprendere come navigare in rete con il minor numero di rischi possibili. La giornata sulla sicurezza in rete fa riflettere sui preoccupanti dati forniti dal 13esimo rapporto contro la pedofilia online del Telefono Arcobaleno . Sette anni è l’età in cui i bambini iniziano a chattare con amici, ma anche con sconosciuti, inoltre i bambini delle elementari già si avventurano su Facebook, communities e blog nel 33% dei casi . La rete viene utilizzata per fare quelle cose che non avrebbero il coraggio di fare di persona, vale a dire insultare e offendere, minacciare coetanei e fingersi diversi da quelli che sono. Di nascosto dai genitori viene su internet alimentato il baby bullismo con episodi che dalla rete facilmente possono passare alla realtà. I bambini dai setti anni in su sembrano vivere sempre di più la propria vita relazionale in funzione dei social network: nel 2005 i bambini tra i 7 e gli 11 anni che comunicavano attraverso la chat erano il 13%, dato che ad oggi è cresciuto fino a  raggiungere il 33%. I giochi di ruolo in rete sono di interesse del 24% dei giovanissimi , i videogiochi del 56%, il download di musica, video e film del 49%, i blog del 22% e YouTube del 78%. Sono fatti di tutti i giorni quelli che sentiamo riguardo a foto osé della ex fidanzatina messe su internet per rovinarne l’immagine, video denigratori diffusi da coetanei per vendetta e gelosia, fatti che non ci lasciano stupiti di fronte ai dati riguardanti la fascia adolescenziale, tra i 12 e i 19 anni, nella quale il 13,2% dei ragazzi ammette di diffondere false informazioni sui coetanei per ripicche e piccole vendette e l’11% ammette di avere molestato, minacciato e infastidito in modo aggressivo altri coetanei sempre attraverso la rete web, mentre l’11% afferma di avere usato la rete per escludere un coetaneo dal gruppo. Riguardo invece alle molestie subite, solo il 2% dei bambini dichiara di averne parlato con un adulto, poiché le soluzioni prescelte sono la chiusura del contatto e quindi la non risposta alla provocazione per il 45% dei casi oppure evitare di entrare in quella chat specifica per il 13% dei casi. Il programma Safer Internet è stato avviato nel 1999 ed era nato come progetto europeo, ma con il tempo altri paesi stanno aderendo e oggi sono presenti ben 120 organizzazioni in 56 paesi diversi. In particolar modo oggi a Lussemburgo il commissario europeo per la società dell’Informazione Viviane Reading darà inizio ad una campagna dedicata alla lotta del fenomeno cyber-bullismo: ” La Commissione accoglie con favore questo primo accordo europeo sulla socializzazione in rete. Si tratta di un progresso importante per garantire la sicurezza dei nostri figli che si collegano ai siti di socializzazione in rete. La socializzazione in rete ha un enorme potenziale di sviluppo in Europa e può contribuire a rafforzare la nostra economia e a rendere la nostra società più interattiva, purché vi siano gli strumenti idonei a garantire che bambini e adolescenti possano fidarsi ed essere sicuri quando si fanno nuovi amici e condividono dati personali online. Intendo vigilare attentamente sull’attuazione dell’accordo odierno e la Commissione si occuperà nuovamente di questa questione tra un anno “. Il documento è stato firmato da 17 tra le più importanti società del web , tra le quali Arto, Bebo, Dailymotion, Facebook, Google, Giovani.it, Myspace, Microsoft e altre ancora.

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