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21 Gennaio 2009 | Attualità

Sanremo: Arcigay contro Povia, secondo round

Non vi è un attimo di tranquillità per l’Arcigay in questo ultimo periodo. Tra le idiozie pronunciate da una concorrente del Grande Fratello e le canzoni sull’omosessualità di Sanremo, pare che sull’argomento in televisione non ci sia modo di arrivare a una tregua. Quali le questioni che preoccupano l’Arcigay? La concorrente Gf Federica , ex fotomodella isterica, si era settimana scorsa imbarcata in un discorso improbabile sulla presunta anormalità dei ‘froci’, così come li aveva definiti lei, senza poi trovare un modo adeguato per correggere le sue affermazioni in diretta. Ora ricomincia anche Povia con la sua canzone ‘Luca era gay’, che già dal titolo sembra discostarsi parecchio dallo stile mieloso della canzone sull’omosessualità proposta anni fa da Anna Tatangelo. Repubblica è riuscito ad avere in anteprima il testo e assicura che non si parla di guargione da alcuna malattia. La canzone di Povia tuttavia proprio non piace all’Arcigay che ha dunque espresso il suo disappunto in una intervista di Econews. A parlare è direttamente il presidente dell’Arcigay Aurelio Mancuso: “ La canzone si prefigura come un’operazione furbissima, molto ben congegnata, che fa passare un messaggio molto semplice: ragazzi guarite perché l’unica felicità sta nell’eterosessualità. Questo è un colpo durissimo ai giovani gay di questo paese, che già hanno difficoltà nelle famiglie e nelle società. Le persone non stanno male perché sono omosessuali, ma perché c’è uno stigma sociale verso l’omosessualità ”. Mancuso ha poi proseguito analizzando gli effetti che questa canzone vuole ottenere a livello commerciale: “ Il punto è che questa è un’operazione commerciale, ma con una grandissima eco sui media. A noi non è stata data la possibilità di rispondere ad armi pari, e intendo anche agli esperti, agli psichiatri, agli psicologi, che contestano, e giustamente, quello che si vuol far passare con questa canzone. Questa canzone dura tre o quattro minuti, ma lascia un segno. A risposta di questo segno, noi non abbiamo la possibilità di difendere la vita delle persone. A noi non interessa polemizzare con Povia,  ritengo sia improprio. A noi interessa rassicurare e far comprendere a tutta la società che l’omosessualità è una variabile naturale della sessualità e dare delle informazioni corrette ” E il becco, non quello di Povia vincitore di una passata edizione di Sanremo, ce lo ha messo anche Cecchi Paone questa volta, che in una trasmissione su Canale 5 si è schierato a favore della comunità gay. Evviva dunque Cecchi Paone in televisione e Luxuria in Parlamento che danno un po’ di ‘normalità’ sul piano sociale ed intellettuale ad un mondo che viene stereotipato e rappresentano in televisione solo attraverso personaggi come Maglioglio, Solange e Platinette.

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